Mai nessuna squadra, nella storia recente della NBA, ha vissuto un periodo di dominio totale come i Chicago Bulls di Michael Jordan negli anni ’90.
“Quanto hanno vinto, 6 titoli in 8 anni?“- ha chiesto Klay Thompson sabato, quando un reporter gli ha parlato della possibilità che i suoi Warriors possano aspirare a diventare la Chicago del nuovo decennio. “Quindi siamo a un terzo dell’impresa, penso che abbiamo tutte le carte in regola per raggiungerli. La strada è lunga, ma impegnandoci al massimo potremmo farcela.”
“Negli anni ’90, quando i Bulls arrivavano in una città tutti cercavano di accaparrarsi i biglietti per la partita. Adesso sta succedendo la stessa cosa con noi, è una partita che non vuole perdersi nessuno. Dobbiamo essere bravi a capire che dietro questo nostro successo c’è un lavoro durissimo, e non dobbiamo mai darlo per scontato. E’ davvero bello trovarci un questa situazione, raramente giochiamo in un palazzetto che non sia sold out. Anche per fattori come questo penso che siamo sulla strada giusta, e possiamo diventare la Chicago di questo decennio.”
Allo stesso tempo Steve Kerr, allenatore degli Warriors e protagonista di 3 di quei 6 titoli vinti da Michael Jordan e compagni tra il 1990 e il 1998, ha cercato di smorzare l’atmosfera di hype ed eccitazione che si è creata attorno alla squadra dalla scorsa stagione, dopo la firma di Kevin Durant:
“Non potremo mai fare quello che hanno fatto i Bulls”- ha detto Kerr ai media ad inizio settimana. “Loro hanno vinto 6 titoli in 8 anni, noi siamo a 2 in 3 e vogliamo continuare, cercare di vincere ancora tanto, ma sarà durissima. Anche la componente della fortuna è importante, le cose devono andare nel modo migliore e non dobbiamo essere rallentati dagli infortuni.”