Essere annientati da Patrick Beverley, uno dei migliori difensori della lega in 1vs1, è stata una delle tante lezioni che imparerà nell’arco di questa stagione uno dei rookie più attesi come Lonzo Ball. Archiviata la sconfitta in casa contro i Clippers, i Lakers sono volati in Arizona andando ad affrontare una delle squadre più “disperate” della scorsa stagione e, vedendo la prima uscita stagionale, anche di questa appena iniziata. Ball ha letteralmente conquistato i tifosi grazie ad una prestazione che rischiava di entrare nei libri dei record NBA: 29 punti (12/27 dal campo), 11 rimbalzi e nove assist. Avrebbe rischiato di diventare il più giovane della storia a chiudere un match in tripla doppia, record detenuto da LeBron James. Primo tempo equilibratissimo tra le due squadre, con Phoenix più volte avanti nel match, ma è dal secondo tempo che i gialloviola riescono a trovare continuità e soprattutto a limitare le folate dei Suns, le stesse che hanno poi permesso alla squadra di casa tornare pericolosamente sotto verso la sirena finale fino ad arrivare al -2 con una manciata di secondi disponibili. Tentativo disperato di tap-in e vittoria Lakers. Oltre a Lonzo Ball c’è da sottolineare la prestazione dell’altro giovanissimo Brandon Ingram, che con i 25 punti messi a segno ha fatto registrare la migliore partita realizzativa in carriera. Dall’altra parte il duo Bledsoe e Booker (vicino alla tripla doppia) nulla hanno potuto in una serata che difensivamente ha detto molto poco da entrambe i team.
Minnesota Timberwolves – Utah Jazz 100-97
Ritorno a casa per Ricky Rubio che sul campo di Minnesota ha rischiato di fare lo “scherzetto” proprio ai suoi ex compagni di gioco. Dopo essere stati in svantaggio per l’intero quarto periodo, il play spagnolo di Utah ha realizzato 10 dei suoi 19 punti (e 10 assist) negli ultimi 3 minuti del match, andando a segnare anche il tiro libero che ha messo davanti i Jazz (95-96) a 55 secondi dal termine. E poi? Poi ci ha pensato Jamal Crawford a completare l’opera perchè dei suoi 17 punti negli ultimi 12 minuti gli ultimi 3 sono stati quelli che hanno decretato la vittoria finale in favore dei padroni di casa, la prima stagionale. I Timberwolves, oltre alle “normali” prestazioni dei suoi giovani come Wiggins (21 punti) e Towns (20) deve ritrovare la guida di Jimmy Butler, sembrato in difficoltà nell’attacco di Minnesota in queste prime due uscite. Per Utah, invece, partita non completamente da cancellare offensivamente parlando con un buon apporto da parte del quintetto titolare.
Philadelphia 76ers – Boston Celtics 96-102
Dopo la brutta notizia di Hayward e la sconfitta subita in casa dai Milwaukee Bucks arriva la prima vittoria stagionale per i Boston Celtics, in un match molto divertente disputato in casa dei Philadelphia 76ers. Dopo essere stati in vantaggio per la maggior parte del primo tempo, Boston ha lasciato le redini ai 76ers che negli ultimi 6 minuti del match han perso definitivamente la bussola sotto i colpi di Irving e Horford migliori marcatori con 21 punti. Ben Simmons, atteso da tutti i tifosi NBA, ha chiuso il match con 11 punti, 11 rimbalzi e 5 assist ma è Joel Embiid a caricarsi tutte le colpe di un match scappato dalle mani:
“Ho sbagliato tutte le triple che ho preso con spazio, è colpa mia”.
Sono infatti 11 i punti del sorprendente centro africano, che ha chiuso con un 0/6 dalla lunga distanza. Per Markelle Fultz, invece, prestazione insufficiente con 6 punti, 4 falli e 2/9 dal campo in 17 minuti di gioco. L’altro rookie della notte, che porta il nome di Jayson Tatum in casa Celtics, ha invece realizzato 15 punti con Terry Rozied III subito dietro, giocatori che devono crescere di livello e responsabilità fin da subito a causa del vuoto lasciato da Gordon. E già c’è chi parla di recupero miracoloso se la franchigia del Massacchussets dovesse raggiungere la post-season e passare il primo turno di playoff. Ma per ora c’è una stagione da giocare.