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Risultati NBA, Boston riparte dall’uomo mascherato, OKC si ferma di nuovo bruscamente e Golden State domina senza Durant e Green

Ritorna alla vittoria Boston mentre Oklahoma City rivede i fantasmi degli scorsi giorni. Vittoria al cardiopalma per LeBron e i suoi Cavs mentre a Minneapolis piovono triple da Miami. Ordinaria amministrazione per Warriors e Pelicans.

(11-8) New Orleans Pelicans 115-91 Phoenix Suns (7-13)

Vittoria convincente per i New Orleans Pelicans in Arizona a casa dei Phoenix Suns, protagonisti, invece, di una serata da dimenticare in fretta. Due buone prestazioni da parte di Anthony Davis e DeMarcus Cousins, autori rispettivamente di 23 e 19 punti, a cui si uniscono i 18 di Jrue Holiday, sono state sufficienti per superare Phoenix che, in totale, ha messo a segno solamente 2 triple su 20 tentate.

Esempi concreti delle difficoltà di questa notte dei Suns sono Devin Booker, autore di soli 13 punti con 4 su 13 dal campo ma con uno 0% su 5 tentativi da tre punti, e Greg Monroe, rimasto in campo soli 12 minuti in totale patendo la sfida contro i due lunghi di NOLA e chiudendo con 0 punti. Dopo la prima metà del primo periodo la partita ha preso una direzione ben precisa, con un vantaggio di 30 punti all’intervallo (72-42 alla pausa lunga, miglior punteggio in stagione in un quarto solo per i Pelicans) che non è mai stato messo in discussione fino alla sirena conclusiva.

(3-14) Chicago Bulls 94-143 Golden State Warriors (14-5)

Dalla sfida tra i Campioni NBA e la squadra con il peggior record della lega era difficile aspettarsi un risultato diverso da una vittoria molto ampia, ed infatti così è avvenuto. Sono 49 i punti di margine alla sirena finale tra Warriors e Bulls, risultato ancora più roboante se si considera che Golden State ha giocato senza Durant (ancora ai box per un problema alla caviglia) e senza Draymond Green, lasciato a riposo.

Ci hanno pensato gli Splash Brothers ad archiviare la pratica Bulls: un Curry da 33 punti (di cui 26 solo nel secondo quarto) in 27 minuti e un Thompson da 29 sono stati più che sufficienti per permettere alla squadra di giocare una partita in totale controllo, specialmente nella fase centrale (il primo quarto si è concluso sul risultato di 32-29 per Chicago, ma i due successivi hanno visto i Warriors imporsi per 45-21 e poi per 36-13). Per Chicago, alla 14esima sconfitta stagionale, le uniche due prestazioni degne di nota sono i 14 punti con 6 rimbalzi di Lauri Markkanen e i 21 punti di Jerian Grant, predicatori nel deserto di Windy City.

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