La schedule NBA è sempre fittissima e non lascia respiro alle squadre, impegnate una sera sì e l’altra pure. Risulta quindi difficile ritrovare energie nervose e stimoli in ogni singola partita, a volte subentra il pilota automatico e si gioca per inerzia, ma ci sono certe serate più significative di altre: sarà una di queste quella in arrivo martedì per Erik Spoelstra e Dwyane Wade.
Alla Quicken Loans Arena i Cleveland Cavaliers ospiteranno i Miami Heat in una sfida con mille incroci del destino: su tutti spiccano LeBron James, dal The Decision del 2010 ai due titoli consecutivi nel 2012 e nel 2013, e appunto Wade. Il prodotto di Marquette ha legato il suo nome in maniera indissolubile alla franchigia di South Beach con la quale ha scritto la storia recente della Lega.
13 anni, tre anelli, un titolo di MVP delle Finals 2006 e miriadi di record frantumati: Wade e gli Heat saranno per sempre associati come una cosa sola. Le incomprensioni con Pat Riley nell’estate 2016 ha portato alla separazione delle strade ma non sarà mai una gara come le altre per The Flash quella con Miami, così come non si abituerà mai Spoelstra a vederlo con una casacca diversa dai suoi colori.
Ecco le sensazioni di Spoelstra a riguardo raccolte da Ira Winderman del Sun-Sentinel.
So che me ne devo fare una ragione ma mi spiace, non riesco ad abituarmi a vedere Wade senza la nostra maglia. Faccio proprio fatica, è più forte di me. Detto questo io sono felice per Dwyane e ho tuttora un ottimo rapporto con lui, sono contento per la sua famiglia e penso che il suo ruolo nei Cavs sarà fondamentale per la corsa al titolo. Credo che sia un esempio per tutti i giovani giocatori che si stanno affacciando nella NBA: non è da tutti accettare un ruolo di contorno con la carriera che ha avuto Dwyane, uno con un carisma, un’attitudine al lavoro e alla vittoria degna di un fuoriclasse. Lui mette la squadra al di sopra di tutti: il suo spirito di sacrificio deve essere da esempio.