Black out totale dei Pacers, che contro i Pistons soffrono diverse difficoltà sotto i tabelloni: 26 rimbalzi sono pochini per cercare di recuperare una partenza lampo dei padroni di casa.
A 6 minuti dalla prima palla a due i Pistons si trovano infatti già sopra di 20, terminando il primo quarto in vantaggio per 19 – 40. Indiana prova a riavvicinarsi a metà del secondo periodo tornando sotto di 9, ma Detroit prende le dovute contromisure e riallontana gli avversari, limitandosi di fatto ad una ordinaria amministrazione nell’ultimo periodo di gioco.
Oltre che a rimbalzo, la squadra di Oladipo (13 punti per lui, comunque il miglior realizzatore fra i suoi) ha faticato da dietro l’arco, tirando col 28,6%, rispetto al 35,3% di Detroit. Per quest’ultima fondamentali i 30 punti con 10/11 dal campo e 7/8 da tre di Tobias Harris e l’apporto di Andre Drummond, autore di 21 punti e 18 rimbalzi.
A sorpresa la squadra con il peggior record ad Ovest batte la squadra con il miglior record ad Est. I Mavs partono infatti subito forte, chiudendo il primo quarto sul punteggio di 23 – 31 in loro favore, resistendo al ritorno della squadra canadese riuscendo a rimanere in vantaggio fino alla pausa lunga.
Nel terzo quarto Kyle Lowry – 23 punti a fine serata – e Jonas Valanciunas – 17 punti e 11 rimbalzi – sembrano riuscire a reindirizzare la partita a loro favore, ma JJ Barea – 20 punti per lui, miglior realizzatore dei suoi – e Nowitzki, che chiude la serata con 18 punti, tengono i Mavs a contatto, prendendo ancora una volta il comando della gara, questa volta fino al termine della partita.
In una serata caratterizzata dalle non buonissime percentuali da dietro l’arco, con i Mavs capaci di tirare con il 25% e i Raptors con il 29%, la differenza l’ha fatta una maggiore precisione da due punti, con una percentuale complessiva dal campo del 42,6% da parte dei Mavs contro il 33,7% dei Raptors.