Risultati NBA: CP3 batte i Lakers al doppio overtime, troppo Kyrie Irving per i Nets
Lou Williams scrive 40: Charlotte affonda, i Clippers si rilanciano. Bene Washington e Philadelphia, che devono sudare contro Chicago e Phoenix. Vittorie dominanti per Minnesota e Memphis.
(13-23) Chicago Bulls 110-114 Washington Wizards (21-16)
L’apparentemente inarrestabile corsa dei Chicago Bulls, di cui il condottiero Mirotic aveva svelato al mondo l’obiettivo-Playoffs, ha una battuta d’arresto al Capital One Arena di Washington DC. Freschi di convincenti vittorie sui Celtics a Natale e sui Rockets, i Wizards vincono la quarta delle ultime cinque e si lasciano finalmente alle spalle una partenza a rilento per le proprie possibilità.
Chicago, che inizia l’ultimo quarto sopra di 6 punti, deve cedere dopo un parziale di 31-21 per i padroni di casa nell’ultima frazione. Bradley Beal segna 17 dei suoi 39 punti nell’ultima parte di gara, 15 consecutivi: non solo ricuce lo svantaggio, ma lancia anche i Maghi verso una vittoria che stava sempre più scappando di mano. Il prodotto di Florida ha anche collezionato 9 assist e 9 rimbalzi. La tripla decisiva, però, l’ha segnata John Wall: con 29,4 secondi al termine, porta avanti i suoi 112-110. Chicago non segna negli ultimi 50 secondi e Washington la porta a casa.
Il prodotto di Kentucky ha chiuso con 21 punti, 9 assist, 6 rimbalzi e 4 stoppate. 5 su 17 dal campo per 14 punti combinati + 18 rimbalzi per i freddi Otto Porter Jr. e Markieff Morris, mentre tutt’altro apporto dalla panchina è fornito dalla coppia Kelly Oubre Jr. – Mike Scott: 29 punti combinati con 11 su 17 dal campo e 5 su 9 dall’arco. Per Chicago il miglior marcatore è il solito Nikola Mirotic dalla panchina (21 punti), dalla quale vanno in doppia cifra anche Bobby Portis e David Nwaba. Doppia-doppia per Kris Dunn (19 punti + 11 assist e 7 rimbalzi), la sfiora solamente Lauri Markkanen (11 punti e 9 rimbazli). Bene anche Robin Lopez e Justin Holiday. Chicago, però, ha registrato una sola stoppata, perso più palloni degli avversari e tirato 8 su 35 dall’arco contro il 16 su 36 di Washington.
(17-19) Philadelphia 76ers 123-110 Phoenix Suns (14-24)
Tutto il quintetto dei Sixers prende 10 o più tiri, tutti segnano 10 o più punti e Philly è corsara alla Talking Stick Resort Arena. Dal deserto si palese la sagoma di Joel Embiid: il lungo camerunese sposta gli equilibri (+32 di Plus/Minus) e quand’è in campo i Sixers sono una delle migliori squadre della Eastern Conference.
Sono 22 i punti per la #3 chiamata al Draft 2014, con 9 rimbalzi, 5 assist, 2 stoppate e la solita vagonata di palle perse: 7. Perde 5 palloni anche Ben Simmons, che tira 7 su 11 sia dal campo che dalla lunetta per 21 punti, cui addiziona 9 rimbalzi, 6 assist, 3 rubate e altrettante stoppate. Dario Saric è caldissimo (4 su 5 da 3!) e segna 27 punti, e anche Redick cala il ventello, con la tripla sigilla-partita ad un minuto dalla fine. Le 21 palle perse dai Sixers sono un’enormità, ma tirare col 41,7% dall’arco aiuta. Sopra di 14 all’intervallo, Phila butta via tutto nel quarto periodo. L’ondivaga Phoenix, dopo un secondo periodo da 19 punti, ne segna 40 nel terzo e si rifà sotto. Sarebbe stata la settima sconfitta stagionale per i Sixers dopo essere stati a 11+ punti di vantaggio.
Non basta un Devin Booker da 32 punti (28 dopo la sosta lunga). D. Armani tira 5 su 10 dall’arco, 11 su 12 dalla lunetta provvedendo a significativi parziali, ma colleziona anch’egli ben 6 palle perse. Doppia-doppia per Tyson Chandler (10 + 11 rimbalzi), ma Phila cattura 9 rimbalzi più dei Suns. TJ Warren impiega 20 tiri per arrivare a quota 28 punti, mentre Marquese Chriss è l’unico altro Sun a scavalcare quota 10 punti segnati. Dopo 2 W di fila, i Suns cedono al passo a dei Sixers che non vedono l’ora di godersi un Embiid sano per una lunga striscia di partite.
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