Dopo un dicembre magico da 9 vittorie a fronte di sole 2 sconfitte e il rientro di Nikola Mirotic in versione All Star (18 punti, 7 rimbalzi e il 46% da 3), il mese di gennaio ha regalato 3 sconfitte ai Chicago Bulls, tutte subite nel finale, che hanno fatto tornare un po’ di malcontento nell’ambiente, evidenziando quelli che sono i limiti di rotazione nella squadra. Per questo motivo, nonostante gli altri due giocatori arrivati dalla trade di Jimmy Butler stiano facendo vedere ottime cose ( Kris Dunn sembra aver trovato la sua dimensione producendo 13 punti con 6 assist e 5 rimbalzi a partita, mentre Lauri Markkanen, nonostante le sue percentuali siano calate sta tenendo comunque ottime medie con 15 punti e 7.5 rimbalzi), gli occhi sono tutti puntati sul ritorno in campo di Zach LaVine, che con il suo talento offensivo, anche in isolamento, potrebbe risolvere alcuni dei problemi offensivi avuti dai Chicago Bulls, soprattutto nel quarto quarto delle ultime partite.
Secondo quanto riportato da Fred Hoiberg ad ESPN il giocatore avrebbe già partecipato a diversi allenamenti con la squadra dando degli ottimi segnali; nel week end lo staff medico e il giocatore si riuniranno per concordare la parte finale del percorso di recupero e decidere la data precisa per il suo rientro che non dovrebbe comunque essere molto lontana.
Zach LaVine ricordiamo è fuori dallo scorso febbraio e prima di infortunarsi stava giocando la sua migliore stagione NBA realizzando 18.9 a partita.
La speranza dei Chicago Bulls è quella che il rientro dell’ex Minnesota T’Wolves possa far fare un ulteriore passo avanti alla squadra, magari non per raggiungere i playoff ( distanti 6 partite, ma a cui forse la franchigia antepone una scelta ottima al prossimo draft pieno di possibili talenti) ma per lavorare già sull’ossatura che andrà a comporre i Bulls del futuro.