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Le cinque possibili prime scelte al prossimo Draft NBA

Un primo sguardo a quelli che potrebbero essere i talenti più cristallini che infiammeranno la notte del prossimo Draft NBA.

Luka Doncic

Draft

Credits to: clutchpoints.com

No, non ce ne siamo dimenticati. Lo sloveno è il prospetto europeo più interessante ed un serio candidato alla scelta #1 del prossimo Draft. Il play del Real Madrid è un predestinato sin dal torneo di Lido di Roma, quando a 13 anni realizzò una prestazione da 54 punti, 11 rimbalzi e 10 assist.

Stupisce molto infatti per la confidenza e la maturità con la quale gioca, segno di un QI cestistico fuori dal comune per un ragazzo che all’anagrafe risulta avere solamente 18 anni. É poi un giocatore molto versatile, come dimostrano i suoi 16,2 punti, 5,6 rimbalzi e 4,7 assist di media fra Liga ed Eurolega, che fa della visione di gioco il suo punto cardine, tanto che il Real Madrid spesso gli affida palla per condurre le redini del gioco in attacco. Ha poi un ampio bagaglio tecnico, e per questo lo si può vedere concludere in post, in penetrazione o dalla media distanza; è poi molto affidabile dalla linea dei liberi, e spesso punta il canestro in penetrazione per cercare l’and-1. A ciò si aggiunge un buon, ma non eccelso, tiro da fuori (sta tirando con il 34% scarso), soluzione alla quale ricorre molto più spesso rispetto allo scorso anno, e ottimi movimenti senza palla.

L’aspetto più problematico di Doncic è quello strettamente fisico: è vero che pesa più di 100 chili ed è alto due metri, ma non è esplosivo come le altre papabili 1st pick. Ciò si traduce in difficoltà a difendere avversari più atletici di lui, con il pericolo che questi ultimi decidano di ricorrere spesso al mismatch con i loro piccoli.

In definitiva, Doncic è sicuramente l’Under-20 con maggiore esperienza internazionale dei sessanta draftabili, che fa dell’aspetto mentale il suo punto di forza: sembra trovarsi sempre in partita senza accusare vistosi cali di concentrazione ed è sempre pronto a ripiegare in difesa nonostante qualche limite fisico, ma l’eccessiva lontananza dalla cultura sportiva americana potrebbe costargli la prima chiamata.

Simile a: un Ben Simmons col tiro, Dejan Bodiroga

Articolo realizzato con la collaborazione di Gianni Lombardi

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