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G League: 10 prospetti intriganti

La G League sta diventando una fonte di produzione di giocatori NBA: ma chi sono i prospetti più intriganti di questa lega?

 Quinn Cook – Santa Cruz Warriors (Golden State)

I più attenti avranno già sentito parlare di Quinn Cook; e se Steve Kerr ha deciso di credere in questa point guard 24enne alcuni motivi ci saranno. Cook, una delle reclute collegiali più ambite nel 2011, spende 4 anni a Duke, facendo registrare delle medie non male; il Draft 2015 non gli porta però fortuna. Nessuna franchigia NBA decide di spendere una scelta per lui. Dopo una Summer League giocata per metà con i Thunder e per l’altra metà con i Cavs, firma con questi ultimi, solo per venire tagliato un mese dopo. Ma è qui che la fortuna di Cook comincia a girare: i Cavs lo assegnano infatti ai Canton Charge. Cook non perde tempo e mostra subito le sue doti: il bilancio del suo primo anno nella lega di sviluppo vede all’attivo una convocazione al D-League All-Star Game e il premio di Rookie of the Year. Nei suoi 2 anni con i Charge firma contratti decadali con Mavericks e Pelicans, i quali lo firmano fino all’estate 2017.

Ad ottobre Cook ha firmato un two-way contract con i Golden State Warriors e la loro affiliata nella G League, i Santa Cruz Warriors; con Santa Cruz Cook sta giocando un basket stellare, segnando più di 20 punti a partita, conditi da 8 assist e 5 rimbalzi. E con i campioni NBA in carica? Con GSW Cook ha giocato 10 partite, tra cui la sua prima partita da titolare (sostituendo niente meno che Steph Curry) contro gli Hornets.

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