Dopo la rivelazione delle scelte di Curry e James per l’All-Star Game di Los Angeles, ecco tutti i risultati NBA. La prima partita andata in scena nella notte è stata la combattuta sfida tra Sacramento Kings e Miami Heat. Il primo tempo è infatti stato caratterizzato da continui cambi di vantaggio con le due squadre che si portano a casa un quarto a testa (parziali di 19-17 per i Kings nel primo caso e di 30-28 per gli Heat nel secondo).
Le cose cambiano solamente nel secondo tempo, con i Kings che provano l’allungo nella terza frazione di gioco. Gli Heat non si fanno cogliere impreparati e ricuciono subito le distanze e tentano a loro volta la fuga in apertura dell’ultimo quarto, arrivando sul +12 con sette minuti da giocare. È a questo punto che Dragic e compagni abbassano la guardia, con i Kings che fanno registrare un parziale di 17-4 negli ultimi 5:46 minuti. Diventano così piuttosto concitati gli ultimi secondi della partita: con Hassan Whiteside che deve sedersi in panchina per raggiunto limite di falli a 21 secondi dalla sirena finale, Sacramento decide di giocare con il cronometro, portandolo a soli 3 secondi residui nel momento in cui il rookie De’Aaron Fox (14 punti a fine serata) affonda la schiacciata decisiva. Il canestro della speranza di Josh Richardson non entra e Sacramento può così celebrare una vittoria contro Miami che in trasferta mancava addirittura dal 2001.
A nulla sono dunque serviti i 23 punti di Goran Dragic, unico fra gli starter di Miami a terminare in doppia cifra, e i 20 punti in uscita dalla panchina di Ellington. Per i Kings si sono distinti invece il già citato Fox e Buddy Hield, autore di 24 punti in 29 minuti uscendo dalla panchina.
(26-22) Washington Wizards 112 – 121 Oklahoma City Thunder (28-20)
I Thunder arrivano alla loro sesta vittoria consecutiva, grazie a un Russell Westbrook da 46 punti frutto di un 19/29 dal campo, in una delle sue migliori serate al tiro della stagione, coadiuvato dai 18 punti di George (6/19 al tiro) e i 13 punti e 8 rimbalzi di Anthony.
La partita viene interamente gestita da Oklahoma City, che chiude il primo quarto in vantaggio sul parziale 25-20, prendendo il largo nel secondo periodo, chiuso sul 54-40, arrivando anche sul +19 a tre minuti dall’intervallo. Solamente nella terza frazione di gioco i Wizards trovano la forza di reagire grazie ai canestri di Bradley Beal (41 punti, 12 rimbalzi e 7 assist a fine serata), John Wall (21 punti e 12 assist) e Markieff Morris (20 punti a partita conclusa) tornando sotto di un solo punto sul finire del quarto. Ci pensa allora Raymond Felton a ricacciare indietro la squadra capitolina con due triple consecutive, aprendo la strada per i canestri dell’allungo definitivo da parte di Westbrook nell’ultimo periodo.
Entrambe le squadre hanno tirato bene dal campo, con Oklahoma che ha segnato con il 33,3% da tre, mentre Washington che ha fatto registrare un eccellente 48,8% da dietro l’arco; la squadra di Wall e compagni paga però le troppe palle perse, ben 23 contro le 14 dei Thunder, e il pressoché inesistente apporto dalla panchina: 15 punti totali sono piuttosto pochi. 12 e 10 rimbalzi per quella montagna di roccia che è Steven Adams.