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Mercato NBA 2024

Sette giocatori che potrebbero cambiare squadra entro la trade deadline

I sette nomi più caldi di queste ultime ore di mercato NBA, che potrebbero cambiare squadra via trade prima della deadline dell’8 febbraio

Lou Williams

Lou Williams —Credits to Fan Rag Sports

Per Lou Williams si può fare lo stesso discorso fatto per DeAndre Jordan: potrebbe partire come restare. Tutto dipende dalle intenzioni future della dirigenza dei Clippers. Quel che è certo è che a 31 anni Williams è all’apice della sua carriera, segnando 23,5 punti di media a partita; è inoltre stato il secondo miglior realizzatore del mese di gennaio con 28,2 punti a partita, dietro al solo Stephen Curry. Il suo valore non è dunque mai stato così alto, e se i Clippers vorranno veramente cominciare una ricostruzione farebbero meglio a cederlo al più presto per trarne il massimo vantaggio: il giocatore è infatti al suo ultimo anno di contratto (di $7 milioni) e a luglio sarà unrestricted free agent. Rischiare di perderlo questa estate potrebbe dunque essere controproducente per la squadra di L.A.: non è quindi da escludere una trade che porti qualche asset alla dirigenza dei Clippers prima della trade deadline.

Tra gli interessati alla 45° scelta assoluta del Draft 2005 figurano ancora una volta i Cavs, per i quali possono essere fatte le stesse considerazioni di quelle fatte per DeAndre Jordan: se è vero che Cleveland non vuole separarsi dalla scelta dei Nets per un obiettivo sul breve termine, è altrettanto vero che senza mettere sul piatto qualcosa di più appetibile dei contratti di Thompson, di Frye o di Shumpert difficilmente potranno assicurarsi le prestazioni del nativo di Lithonia.

Ci sono poi i Celtics, alla ricerca di un realizzatore puro in uscita dalla panchina quale è Williams, che possa vantare anche buone doti di playmaking e visione di gioco, per cercare di migliorare la second-unit e mettere una toppa ai problemi in attacco dell’ultimo mese: Williams potrebbe infatti essere un’alternativa ad Evans, qualora non arrivasse alla coorte di Danny Ainge. Infine hanno bussato alla porta anche i Sixers, che hanno assets spendibili nell’immediato per cercare di battere la concorrenza; tutto però, come già detto, dipende dalle intenzioni dei Clippers: provare a inseguire i Playoffs rimanendo nella mediocrità, o ricostruire da capo?

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