Draymond Green non ha un carattere facile, soprattutto con gli arbitri. I suoi diverbi con gli ufficiali di gara sono noti ormai da tempo e ieri notte l’orso ballerino non si è smentito andando ad aggiungere al suo palmarès il 12° e 13° fallo tecnico in stagione.
Il secondo tecnico arriva nel quarto quarto con 8:13 sul cronometro e gli costa l’espulsione dal campo di gioco quando i suoi Warriors erano in svantaggio di 19 punti per 104-85.
L’arbitro Marat Kogut chiama un fallo in attacco a Green su un blocco ritenuto irregolare. Green lancia la palla verso l’arbitro, nel vedere il gesto Ken Mauer, posto dietro al giocatore dei Warriors, chiama il tecnico fra lo stupore del giocatore stesso.
Il disappunto di Green e soprattutto la chiamata arbitrale vengono ben accolti da Russell Westbrook che in panchina si alza ed applaude la scenetta.
Il primo tecnico è arrivato alla fine del primo tempo quando ha discusso con Lauren Holtkamp, terzo arbitro, lamentandosi di essere stato colpito in bocca da Westbrook.
Steve Kerr, vedendo che la bocca di Green stava sanguinando, si è avvicinato al tavolo degli ufficiali di gara anziché andare negli spogliatoi per chiedere chiarimenti soprattutto a Mauer.
“Nell’intervallo stavo chiedendo a Kenny [Mauer] se gli era consentito riguardare quella giocata. Non conoscevo la regola, quindi stavo solo cercando dei chiarimenti perché Draymond è uscito dal parquet con la bocca insanguinata, quindi ho chiesto a Kenny se gli fosse consentito riguardare l’episodio.”
Questa la spiegazione pacata di Steve Kerr. A differenza sua Green non ha voluto parlare con i giornalisti dopo la partita, se non per dire con il sorriso sulle labbra:
“Nah, ho intenzione di risparmiare i miei soldi.”
Fino all’espulsione il lungo di Golden State aveva collezionato 5 punti, 8 rimbalzi, 7 assist, 4 stoppate e 5 palle perse in 31 minuti.
L’ala All-Star guida l’NBA con 13 falli tecnici in questa stagione, due in più del compagno di squadra Kevin Durant, Westbrook e Dwight Howard.
Golden State detiene il record per il maggior numero di espulsioni in questa stagione con un totale di 9. Green soltanto ne ha 3 con quella della scorsa notte, tante quante ne hanno Houston Rockets, New Orleans Pelicans, Phoenix Suns, Toronto Raptors e Washington Wizards, tutti secondi nella classifica di espulsioni.
Il malumore dei Warriors per le chiamate arbitrali non è nuovo, e non è isolato, ma ieri sera un fischio ha destato particolare sconcerto fra giocatori e non.
Nel terzo quarto, Westbrook penetra verso il ferro, inciampa sui suoi stessi passi e cade. Holtkamp chiama fallo di Andre Iguodala fermatosi prima della caduta di Russ su un blocco. Dagli spalti si alza un coro ingiurioso verso l’arbitro reo di aver fischiato una chiamata obiettivamente facile.
Stephen Curry è stato interrogato circa l’arbitraggio di Martedì sera e la relazione giocatore-arbitro:
“È stata una notte dura. Ma se onestamente dobbiamo dire che loro (arbitri) sono stati il motivo per cui abbiamo perso stasera allora siamo fuori strada. Dobbiamo guardarci allo specchio e vedere cosa possiamo fare per controllare la partita, perché sappiamo che quella è una cosa che non possiamo controllare. Continuare a lamentarsi al momento e cercare di discutere con gli arbitri su cosa avrebbero dovuto vedere o fischiare non va a nostro favore. Nel momento in cui scendiamo in campo durante la stagione e nei Playoffs, se questo è qualcosa che entra costantemente nel nostro modo di essere e nella nostra performance, siamo nei guai.
Ma ho fiducia nel fatto che possiamo superare una notte difficile con i fischi e rimanere quello che siamo, ma stasera è stata dura.”
Anche Kerr, David West e Iguodala hanno ricevuto dei tecnici, portando il totale dei Warriors a 5 martedì notte. Mentre nessun giocatore dei Thunder ha ricevuto un tecnico.
Coach Kerr ha fatto eco alle parole di Steph:
“Il gioco non aveva nulla a che fare con gli arbitri. Hanno sbagliato delle chiamate, ma noi siamo stati peggio di quanto non lo fossero gli ufficiali di gioco. Siamo stati surclassati.”
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