Un altro terribile evento scuote l’America: un’altra strage negli Stati Uniti, questa volta in una scuola di Parkland, in Florida. Le vittime, dalle prime indiscrezioni trapelate, sono almeno 17, con 14 feriti ricoverati in ospedale. Autore di questa terribile strage è un ex studente di 18 anni espulso dalla scuola, che ha aperto il fuoco con un fucile su alunni e docenti.
Gli Stati Uniti e il mondo intero si stringono intorno alle famiglie delle vittime per manifestare il proprio sostegno e la propria solidarietà. Un appello particolarmente accorato e sentito viene da Steve Kerr, coach dei Golden State Warriors, che ha commentato l’episodio con queste parole:
“Sembra che al nostro governo non importi che ragazzini vengono uccisi giorno dopo giorno nelle scuole. Sembra non importare che le persone vengano uccise mentre sono a un concerto o quando guardano un film. Non è abbastanza, a quanto pare, per indurre il nostro governo, coloro che hanno la leadership di questo paese, a fare qualcosa. Noi, però, possiamo fare qualcosa. Possiamo votare persone che abbiano il coraggio di proteggere la vita dei cittadini e non di inchinarsi di fronte alla NRA [National Rifle Association, un’organizzazione che agisce in favori dei possessori di armi negli USA, per Wikipedia, ndr] solo perché ha finanziato la loro campagna elettorale.”
Il coach dei Warriors, che di recente ha lasciato i proprio giocatori allenare se stessi, continua:
“Se tutto va bene, troveremo persone in grado di fare qualcosa di concreto per aumentare la sicurezza dei nostri cittadini e di preoccuparsi dei reali problemi di sicurezza. Persone che non parleranno di costruire stupidi muri per milioni di dollari, muri che non hanno nulla a che vedere con la nostra sicurezza. Persone che ci sappiano proteggere da ciò che è realmente pericoloso: folli che imbracciano armi semi-automatiche e macellano i nostri figli. É disgustoso.”
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