Dopo aver cambiato per la prima volta dopo 67 anni il format dell’All-Star Game, passando dalla sfida Est contro Ovest al Draft stile playground, la NBA è sempre alla ricerca di cambiamenti che rendano più godibile per gli spettatori e meno stancante per gli atleti la stagione.
Il commissioner Adam Silver, nella consueta conferenza stampa che precede la partita delle stelle, ha spiegato che per quello che riguarda gli All-Star non c’è alcuna intenzione di cambiare il processo di scelta dei giocatori rispetto a quello attuale, ma in relazione ai Playoff, invece, una modifica del format della postseason è in seria considerazione.
“Richiederebbe tantissimi cambiamenti. È tutto legato a come creiamo il calendario, perché non abbiamo un calendario bilanciato. C’è sempre stata questa idea che, siccome è sbilanciato, quando i coach scelgono le riserve, gli allenatori in una conference dovrebbero avere più importanza per decidere chi diventa un All-Star dato che vedono quei giocatori più spesso. Si potrebbe dire che dovremmo guardare i 24 migliori giocatori rispetto a opporre Est e Ovest, ma a quel punto mi chiedo cosa dovremmo fare ai Playoff. Dovremmo prendere le 16 migliori squadre? Oppure anche se ne scegliamo otto dalla Eastern Conference e otto dalla Western Conference dovremmo accoppiarle insieme dalla migliore alla peggiore?”
Continua il commissioner:
“Questo sistema dei Playoff è qualcosa che ha ricevuto parecchia attenzione negli uffici della lega negli ultimi anni. Come ho già detto in precedenza l’ostacolo più grande sono i viaggi. Non è, almeno per me, la tradizione. Abbiamo aggiunto una settimana in più di regular season per cercare di ridurre il numero di back-to-back. Siamo preoccupati dalle squadre che dovrebbero attraversare tutto il paese al primo turno, per esempio. Siamo preoccupati dalla distanza totale di viaggio che avremmo se dovessimo prendere le migliori 16 squadre. Detto questo, sarebbe anche bello avere un format in cui le due squadre migliori sono quelle che si incontrano alle Finals. Oggi le due squadre migliori possono incontrarsi già alle Conference Finals.”
Quest’anno è il terzo di fila dove le due squadre con il record migliore sono entrambe nella Western Conference. L’esempio più lampante è quello della stagione 2015-16 dove i Warriors delle 73 vittorie incontrarono gli Spurs delle 67 vittorie alla finale di Conference mentre Cleveland, che poi vinse il campionato e che ebbe il #1 seed ad Est, vinse solamente 57 gare, ben 10 in meno degli Spurs. Conclude Silver:
“Continueremo ad analizzare la questione. Spero che riusciremo a trovare una soluzione. Forse dovremo aggiungere ancora più giorni di regular season per allungarla un po’ e gestire meglio i viaggi. Continueremo a tenere tutto d’occhio.”
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