La carriera da allenatore di Tyronn Lue è iniziata nell’ormai lontano 2009. Doc Rivers allenava i Boston Celtics freschi di titolo e, su consiglio proprio di quest’ultimo, l’ex-giocatore dei Lakers ha iniziato la sua seconda vita in NBA, chiusa quella da giocatore. Lue è poi rimasto insieme a Rivers fino al 2014, quando l’esonero di David Blatt dalla panchina dei Cleveland Cavaliers gli ha dato l’occasione irripetibile di andare a giocarsi un titolo NBA, poi vinto.
Nonostante in quel di Cleveland il vero coach sembri solo LeBron James, Rivers ha intravisto, ormai 9 anni fa, delle qualità da allenatore in Lue:
“Ci sono dei ragazzi che alleni e dei quali pensi: potrà diventare un coach. E Lue era in cima alla lista. Gli dissi che, appena smesso col basket giocato, sarebbe potuto venire a sedersi in panchina con noi. Avremmo creato l’occasione.”
Cogliendo l’occasione della doppia sfida losangelina dei Cavaliers guidati da Lue, Rivers ha risposto ad altre domande sul coach dei Cavs. In particolare, gli è stato chiesto se effettivamente Lue lo conosca più di quanto lui non conosca Tyronn:
“Oh sì, assolutamente. Voglio dire, ha lavorato con me per un sacco di tempo, conosce ogni giocata che provavamo in allenamento. Io invece non ho avuto il privilegio di assistere ai suoi allenamenti.”
Lue ha iniziato la sua carriera da allenatore da poche stagioni ed è già stato in grado di portare i Cavs alla vittoria del loro primo titolo NBA, grazie all’epica rimonta ai danni dei Golden State Warriors. Chissà che le abitudini di Lue ai tempi dei Celtics e dei Clippers non siano state d’aiuto, come ricordato da Rivers:
“Aveva un blocco-note dove appuntava ogni singola giocata post-time-out. Ho lavorato un sacco con lui, si appuntava ogni schema e lo rielaborava. Ogni anno aveva un libretto con su scritto ‘Doc’s ATO’ (after time out, ndr). “
Oltre alle giocate e agli schemi del campo, Lue e Rivers sono accomunati da un’altra cosa, specialmente in questa stagione. Entrambi infatti hanno dovuto fare i conti con innumerevoli infortuni. Lue, citando solo i più recenti, sta facendo a meno di Love, Thompson, Hood e Osman. Rivers invece ha dovuto affrontare la mancanza del lungodegente Patrick Beverley e i ripetuti infortuni di Teodosic e Gallinari.
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