Gli Houston Rockets stanno vivendo la miglior stagione della loro era recente. Attualmente in prima posizione nella agguerritissima Western Conference, i ragazzi guidati da coach Mike D’Antoni sembrano avere tutte le carte in regola per provare a mettersi l’anello al dito.
Il run-and-gun, stile tipico dantoniano, prima di approdare ai Rockets, ha fatto innamorare migliaia di tifosi dei Phoenix Suns. I Suns dei primi anni duemila, guidati da Nash e Stoudemire, hanno introdotto per primi uno stile di gioco nuovo, estremamente veloce e ricco di conclusioni dalla lunga distanza. Esattamente ciò che si vede attualmente in quel di Houston.
Coach D’Antoni però è convinto che i suoi Rockets siano superiori come capacità offensive rispetto a quei Suns:
“Quando un solo giocatore deve decidere sempre che giocate fare non è mai un bene. È ciò che è successo a Phoenix con Steve (Nash, ndr). Ed è ciò che è successo a James (Harden, ndr) la scorsa stagione.”
Secondo D’Antoni, l’aggiunta al roster di Chris Paul è stata determinante per i nuovi Rockets. Effettivamente, sebbene resti il leader tecnico della squadra, Harden sembra aver meno responsabilità rispetto alle scorse stagioni. Le qualità di leadership dell’ex-Clippers paiono aver giovato anche al Barba. Parola di Mike:
“Mettendoli insieme (Harden e Paul, ndr) c’è una grande differenza, spero. Vedremo.”
Un altro membro di quegli splendidi Suns, Joe Johnson, concorda con il suo allenatore. Iso-Joe è arrivato da poco a Houston e, nonostante qualche difficoltà nell’adattare il suo stile di gioco a quello della squadra, sembra entusiasta dei suoi compagni. Domandatogli se i Rockets siano la miglior squadra dal punto di vista offensivo in cui abbia mai giocato, ha risposto così:
“Senza dubbio. In queste 17 stagioni, senza dubbio.”
Le statistiche confermano le impressioni di Johnson. Houston è infatti la prima squadra nella lega per efficienza offensiva:
“Con Chris e James a portare palla, credo che le dinamiche della squadra siano migliorate. Siamo molto più profondi. Muoviamo molto la palla, chiunque ha la possibilità di toccarla e quindi di sentirsi più coinvolto”
Leggi anche:
Love vuole tornare in campo già dalla prossima settimana
Golden State, infortunio per Klay Thompson
Harrison Barnes: “I Thunder meritavano le Finals nel 2016”
Commento