Isaiah Thomas è il simbolo dell’NBA per quanto concerne l’accezione di business. In poco meno di un anno è passato dall’essere il leader tecnico ed emotivo dei rampanti Boston Celtics, che poi a sorpresa l’hanno inserito in estate nell’ambito dell’affare Kyrie Irving coi Cleveland Cavaliers, che a loro volta l’hanno impacchettato direzione Los Angeles Lakers non più tardi di un mese fa.
Da intoccabile a uno dei tanti, come cambia in fretta la carriera di un giocatore: nel caso di Thomas ha pesato parecchio l’infortunio all’anca riportato nel finale della stagione scorsa. Le sue precarie condizioni fisiche sono state tra i principali fattori che hanno portato la dirigenza dei Celtics a decidere di privarsene: la prospettiva che non tornasse più quello di prima ha convinto Danny Ainge a disfarsene, dall’oggi al domani.
Una decisione dolorosa per il general manager di Boston ma necessaria nell’ottica di un progetto tecnico di livello superiore e appunto di business, per buona pace di Thomas. Il piccolo grande uomo nativo di Tacoma, Washington, non ha risparmiato critiche ad Ainge e al front office dei Celtics per il modo in cui è stato sbolognato senza minimo preavviso ma non per questo ha mai rinnegato il suo amore verso il popolo biancoverde.
Ed è bastato un tweet dello stesso Thomas ieri ad aprire a uno scenario clamoroso: un suo possibile ritorno ai Celtics. Alla domanda di un follower su Twitter se nella prossima offseason valuterebbe l’idea di rivestire la casacca di Boston, il buon Isaiah ha risposto un enigmatico quanto pilatesco “anything can happen“.
Tutto può succedere, nella NBA e nella free agency. A luglio IT sarà unrestricted free agent e sarà dunque libero di accordarsi col miglior offerente, il che non significa scegliere in assoluto la proposta più allettante dal punto di vista economico. A 29 anni il prodotto di Washington potrebbe anche decidere di firmare a meno ma in un contesto che gli permetta di competere per il titolo.
Chi non vorrebbe in squadra un sesto uomo in uscita dalla panchina come Thomas? Lo stesso Ainge ci farebbe un pensierino a certe condizioni e per Isaiah sarebbe un’avventura bis con cui prendersi parecchie rivincite. Detto questo, è prematuro pensare a certi discorsi a fine marzo ma – giornalisticamente parlando – tale scenario non può non stuzzicare tifosi e addetti ai lavori.
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