(27-49) New York Knicks 101-118 Philadelphia 76ers (44-30)
Iniziano col brivido i risultati NBA. L’ottava vittoria consecutiva dei Sixers stava passando in secondo piano quando, a 20” dall’inizio del secondo quarto, Joel Embiid esce dal campo in seguito ad uno scontro con Markelle Fultz. Alla seconda partita dopo la lunga assenza per infortunio, durante una penetrazione a canestro, la guardia dall’università di Washington ha centrato il testone di Embiid, che subito dopo la collisione si è accasciato al suolo. Rimasto giù per svariate decine di secondi, il lungo camerunese non dovrebbe comunque essere in pericolo-Playoff: “contusione facciale”, riporta la squadra, nessun trauma cranico.
Markelle Fultz, la più grande attrazione di questi tempi in casa Sixers, ha chiuso con 3 punti con 4 errori dal campo, 5 rimbalzi, 7 assist, 1 rubata e 1 stoppata, nessuna persa. Soprattutto, 1 su 2 dalla lunetta. Il primo viaggio ai liberi si è concluso più positivamente del previsto. A guidare i Sixers privi di Embiid è Dario Saric: 26 punti con 19 tiri per The Homie, con 14 rimbalzi, 5 assist e 2 rubate. Ben Simmons sfiora la solita tripla-doppia con 13 punti, 8 rimbalzi e 10 assist. Redick e Covington combinano per 38 punti con 33 tiri. Molto positivo Richaun Holmes dalla panchina (15 e 7 rimbalzi); di nuovo benone Marco Belinelli (4 su 7 dal campo, 2 su 3 dall’arco, +9 di Plus/Minus per un totale di 14 punti). Nessun giocatore dei Sixers, a dire il vero, ha chiuso la partita con un Plus/Minus negativo.
Phila ha nuovamente scavato le distanze nel terzo periodo, con la complicità di una New York decisamente impotente. 22 e 8 rimbalzi per Michael Beasley, altrettanti con 15 tiri per Emmanuel Mudiay dalla panchina, ma ai Knicks non basta per evitare la quarta sconfitta nelle ultime 5. Doppia-doppia da 17 punti e 14 rimbalzi per Enes Kanter, mentre Tim Hardaway Jr. è freddissimo: 3 su 13 dal campo e 2 su 8 dall’arco. La panchina, oltre a Mudiay, produce solo altri 10 punti: eloquente il record 9-31 lontano dal Madison Square Garden.
(45-30) Cleveland Cavaliers 118-105 Charlotte Hornets (34-42)
Ed è pareggiata. La storica striscia di 866 partite di Michael Jordan con almeno 10 punti segnati è pareggiata da LeBron James, che quando vuole è davvero di un altro pianeta. Problema: in questa stagione regolare l’ha voluto più spesso del solito, e infatti ai microfoni dice che se gli recapitano a casa il 5° trofeo di MVP lui sarebbe ben d’accordo. Con Kevin Love ai box (lieve commozione celebrale), è lui a fare la voce grossa. Charlotte non fiata.
Il Re chiude con 41 punti (14 su 26 al tiro, 4 su 8 dall’arco e 9 su 11 ai liberi), 10 rimbalzi e 8 assist in 37 minuti. Lo segue a ruota Jeff Green (18 punti con 15 tiri), ma soprattutto JR Smith (19 punti con 8 su 9 dal campo). Hill e Hood combinano per 22 punti. Con un James così non serve nemmeno un gran contributo dalla panchina: il solo JR è la riserva con Plus/Minus positivo.
Kemba Walker è diventato, nella partita, il marcatore più prolifico nella storia di Charlotte. Ha superato a quota 9839 Dell Curry, padre di Steph e Seth. Cardiac Kemba non è riuscito a trattenere le lacrime dopo il canestro del record. 21 punti con 18 tiri per Walker, mentre Dwight Howard posta una doppia-doppia da 19 punti e 10 rimbalzi. 11 punti per Kidd-Gilchrist, così come Lamb dalla panchina. 16 e 5 carambole per Frank Kaminsky. Dopo 4 vittorie consecutive, Charlotte torna a masticare il gusto amaro della sconfitta, e di un finale di stagione regolare senza più obiettivi.
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