Risultati NBA: Sixers, vittoria sui Cavs e terzo posto ad Est. Bene anche Raptors e Wolves
Non bastano i 44 punti di James: i Cavs perdono lo scontro diretto con i Sixers per il terzo posto ad Est. Vincono anche i Celtics con un super Jaylen Brown da 32 punti.
(23-57) Atlanta Hawks 103–97 Washington Wizards (42-38)
Taurean Prince segna 23 punti e gli Atlanta Hawks, forse un po’ a sorpresa, sconfiggono i Washington Wizards, che scivolano così all’ottavo posto ad Est.
“Nessuno voleva condividere la palla questa sera. Niente di più semplice. Nessuno voleva condividere la palla” ha dichiarato coach Scott Brooks. “Quando ti prendi brutti tiri finisci col perdere. Semplice”.
In effetti Washington ha tirato con il 40.2% dal campo, un dato che fa pensare se comparato al 48.1% di Atlanta, soprattutto se affiancato ai soli 18 assist di squadra.
Dopo un primo quarto molto equilibrato, chiuso sul 22-21 in favore di Washington, è allora nel secondo periodo di gioco che la maggior precisione degli Hawks si fa sentire, quando cioè la squadra arriva in vantaggio di 10 punti. All’intervallo Washington riesce comunque a riportare il tabellino sul 52-48 in favore degli ospiti e nel corso del terzo periodo riesce a mettere la testa avanti in un paio di occasioni. Ma è a metà dell’ultimo quarto che Beal e compagni sprecano tutto: in vantaggio di 6 punti sul 93-87 a 5:28 dalla sirena finale la squadra capitolina subisce un parziale di 12-0, frutto di quei brutti tiri di cui ha parlato coach Brooks nel dopo partita, che mette fuori gioco la franchigia di Washington fino al 103-97 finale.
L’unica cosa da salvare di questa serata storta per gli Wizards sono i 32 punti di Bradley Beal e i 13 punti e 7 assist di Kelly Oubre Jr.
(27-52) Chicago Bulls 104–111 Boston Celtics (54-25)
I Boston Celtics devono fare i conti con una offseason piena di infortuni: Brad Stevens cerca allora risposte convincenti dalle seconde linee. Chi ha risposto presente questa sera è sicuramente stato Greg Monroe, che con una tripla doppia da 19 punti, 11 rimbalzi e 10 assist in uscita dalla panchina ha guidato i suoi alla vittoria su dei combattivi Chicago Bulls. A completare l’opera ci pensano poi i 32 punti di Jaylen Brown, nuovo personale career high, e il rookie Jabari Bird con 15 punti partendo dalla panchina.
Nonostante siano coinvolti nella gara a chi perde più partite, i Chicago Bulls non vogliono arrendersi subito, terminando il primo quarto sul 30 pari. Nel secondo entrambe le squadre restano a stretto contatto (come poi nel corso dell’intera partita) fino a metà del quarto, quando la squadra delle Windy City fa registrare un parziale che la porta sul +11, massimo vantaggio dell’intera gara; i Celtics riescono però a metterci una pezza e ad arrivare all’intervallo sotto di 3, sul 58-55. Il terzo quarto è molto combattuto, come dimostrano le espulsioni di Marcus Morris e di Bobby Portis dopo aver ricevuto un paio di tecnici a testa, con nessuna delle due franchigie che riesce a staccare l’altra. È allora nel corso dell’ultimo quarto che Boston riesce a costruire il vantaggio che poi conserverà fino al 111-104 finale, grazie anche ad un’ottima difesa.
Del tutto inutili dunque gli sforzi del nuovo arrivato Sean Killpatrick, autore di 24 punti in 25 minuti partendo dalla panchina e di Lauri Markkanen, che realizza 20 punti.
(43-37) Miami Heat 98–122 New York Knicks (28-51)
Larga vittoria dei New York Knicks ormai da diverso tempo fuori dalla corsa Playoff sui Miami Heat, grazie alle prestazioni di Trey Burke, con 17 punti a fine serata, e Tim Hardaway Jr. che ne mette invece 15. Per questa sera però i riflettori sono tutti per il rookie Damyean Dotson, che fa registrare un career high da 30 punti e 11 rimbalzi.
In apertura del primo quarto i Miami Heat sembrano voler partire forte, segnando i primi 4 punti della gara, ma a quel punto i Knicks prendono in mano le redini della partita finendo il quarto con un 34-23 che taglia le gambe in partenza alla squadra della Florida, nonostante perdano Michael Beasley per un infortunio al ginocchio sinistro dopo appena 14 secondi dalla palla a due. Il copione non cambia nemmeno nella seconda frazione di gioco, con la squadra di casa che all’intervallo si trova in vantaggio per 63-50. In apertura del terzo quarto i Knicks arrivano sul +18: a questo punto gli Heat, capitanati da James Johnson che segna 5 punti di fila, tentano la reazione, tornando sotto di 10 a meno di 10 minuti rimasti sul cronometro. Nell’ultimo quarto però la squadra newyorkese fa registrare un 27-19 nel periodo che mette definitivamente la parola fine su ogni velleità di rimonta da parte degli Heat, sfruttando i buchi difensivi di Miami.
Proprio per questi ultimi comunque degne di nota le prestazioni del solito Goran Dragic, autore di 15 punti, e di Hassan Whiteside (14 punti e 6 rimbalzi); Miami non trova poi sufficiente apporto dalla panchina (46 punti contro i 68 dei Knicks) e continuità a canestro (39.8% dal campo contro il 50.6%); poteva fare meglio anche sotto canestro (42 rimbalzi contro i 51 di New York).
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