Eccoci giunti al piatto forte della nottata NBA: lo scontro diretto tra Timberwolves e Nuggets che vale l’ultimo posto in griglia Playoff a Ovest. Chi vince è dentro, chi perde è fuori. Si tratta solo del terzo caso, dal 1984 in poi, di elimination game all’ultima giornata di regular season. La partita non può che rispettare tutti i crismi drammatici del caso. È battaglia vera, con i migliori giocatori delle due squadre che danno vita a una lotta senza quartiere. Nikola Jokic piazza 35 punti e 10 rimbalzi, Jimmy Butler risponde con 31 punti, coadiuvato da un Towns da 26 punti e 14 rimbalzi. Prestazioni importanti, in casa Nuggets, pure per Will Barton (24 punti) e Jamal Murray (20). Non basta. Come da legge non scritta dello sport, alla fine vince la squadra più fredda nei momenti decisivi, quella con la superstar più esperta.
La partita arriva all’overtime dopo la rimonta centrata dai Nuggets nel quarto conclusivo (Timberwolves sempre in vantaggio da metà primo quarto in poi). Negli ultimi due minuti dei tempi regolamentari non segna nessuno, col punteggio che rimane congelato sul 101-101, soprattutto grazie a una grande difesa di Taj Gibson su Jokic nel penultimo possesso del quarto finale (con meno di 3 secondi rimasti sul cronometro). Nell’overtime Denver va addirittura in vantaggio con una tripla di Barton (104-103), ma Jeff Teague centra il controsorpasso a 1.19 dalla fine e Butler e Wiggins (18 punti due liberi clutch per lui) mettono la partita in ghiaccio. Butler segna 7 punti nell’overtime, due in più di tutti i Nuggets. La prestazione delle star dei Timberwolves regala a coach Thibs e ai suoi ragazzi l’ottavo seed a Ovest e l’accoppiamento quasi impossibile con gli apparentemente inarrestabili Houston Rockets, che potrebbero avere gioco facile contro la porosa difesa di Minnie (miglior attacco NBA contro una delle peggiori difese, almeno tra i team qualificatisi per i Playoff). I Timberwolves tornano ai Playoff dopo 14 anni di assenza, i Nuggets sono fuori per il quinto anno consecutivo.
(48-34) New Orleans Pelicans 122-98 San Antonio Spurs (47-35)
Altro scontro diretto, tra due squadre però già certe di avere un posto ai Playoff (21esima volta in fila per gli Spurs). La spuntano i più talentuosi – in contumacia Kawhi Leonard – New Orleans Pelicans, che si assicurano il sesto posto a Ovest e uno scontro sulla carta equilibrato con i Portland Trail Blazers. Gli Spurs invece chiudono settimi e affronteranno al primo turno gli incerottati Golden State Warriors, in una missione che in ogni caso si prospetta quasi impossibile.
The @PelicansNBA top the @spurs 122-98 behind Jrue Holiday (23 PTS, 7 AST) and Anthony Davis (22 PTS, 15 REB, 4 BLK)!
NOP awaits the result from Portland for their playoff seeding and SAS will take the West's #7 spot in the #NBAPlayoffs.
New Orleans doma San Antonio senza patemi, scappando già nel secondo quarto e allargando il proprio vantaggio fino al termine della gara, trascinata da un Anthony Davis da 22 punti e 15 rimbalzi, da un Mirotic da 21 e 15, da un Holiday da 23 punti e da un Rondo da 19 e 14 assist. Gli Spurs non hanno realizzatori sopra gli 11 punti (Aldridge, Murray e Parker). Coach Popovich – che ha tenuto a riposo i migliori nel finale di gara – non è preoccupato in ottica Playoff:
“Non m’interessano molto le questioni sull’inerzia negativa e sul presunto down psicologico della squadra. Siamo stati favoriti e sfavoriti in questi anni; ogni serie di Playoff è diversa: ora si azzera tutto e si tratta solo di giocare.”
Gli ha fatto eco LaMarcus Aldridge:
“Ai Playoff giocheremo leggeri. Non abbiamo alcun tipo di pressione.”