Partita incredibile quella giocata al BMO Bradley Center di Milwaukee. Avanti fino a 20 punti nel terzo periodo, anche grazie ad un attacco particolarmente sterile dei Celtics, i Bucks hanno staccato le mani dal voltante troppo presto. Boston si è rifatta sotto e a 9 minuti dal termine il punteggio era fermo sul 77 pari. Tornano finalmente a giocare i Bucks, e finalmente la partita è giocata da entrambe le squadre.
Cinque punti in un minuto di Jaylen Brown accorciano le distanze: +1 Bucks, 89 secondi al termine. Una palla persa sanguinosa di Bledsoe permette a Tatum di portare avanti i suoi. 52.4 secondi alla sirena. Tripla dal sangue gelido di Malcolm Brogdon seguita da due liberi mandati a segnato da Al Horford: 102 pari, palla in mano ai Bucks per vincere la partita. Brogdon sbaglia, ma il tap-in vincente è di Giannis Antetokounmpo. Marcus Morris ha il tiro per mandare tutto all’overtime, ma sbaglia. Serie in parità. La serie tornerà nel Wisconsin per Gara 6.
All’intervallo Boston si ritrovava sotto e scoraggiata: nessun giocatore schierato da coach Stevens aveva un Plus/Minus positivo. Un terzo quarto cominciato male ma finito in modo dominante ha portato i Celtics vicinissimi, ma non è bastato. I 34 punti con 24 tiri (5 su 8 dall’arco) di Jaylen Brown – un po’ troppo solo sull’isola – non sono bastati. 21 con 16 tiri per Jayson Tatum, che ha faticato soprattutto nel primo tempo. Sfiorano la doppia-doppia Al Horford (13-9) e Aron Baynes (9-11). Troppo poco dalla panchina: solo i 13 punti con 14 tiri di Marcus Morris.
A sorridere, invece, sono i Bucks, che hanno vinto entrambe le partite in casa e sono tutto tranne che fuori da questa serie. Top scorer di serata il solito Giannis Antetokounmpo: 27-7-5. 23 con 6 rimbalzi per un ottimo Khris Middleton, autore di una prestazione all-around di assoluto livello. A fare la differenza i ben 31 punti complessivi dalla panchina: a 16 di questi ha provveduto un ritrovato Jabari Parker, 2 su 3 dall’arco in 25 minuti di gioco. Milwaukee ha tirato 26 su 56 (46%) dall’arco nelle due vittorie, 15 su 38 (39%) nelle sconfitte: tirare di più e tirare meglio dall’arco può aiutare.
(2) Golden State Warriors 90-103 San Antonio Spurs (7)
Golden State guida la serie 3-1.
MANUUUUUUU!
L’argentino con la partita del “col cavolo che è la mia ultima”. Elettrizzante prestazione del nativo di Bahia Blanca, che con 8 punti negli ultimi 4 minuti infila il pugnale nel cuore dei campioni in carica. Con le spalle al muro, gli Spurs costringono la serie a tornare nella Bay Area: non era mai successo che gli Spurs perdessero 8 partite di Playoff consecutive, e nemmeno stavolta è accaduto.
San Antonio ha preso – e poi mantenuto – un considerevole vantaggio già dalla metà del primo quarto. Golden State si è fatta pericolosamente sotto a 6 minuti dalla fine: un clinic di straripante talento di Kevin Durant ha portato gli Warriors sul -2. Poi, però, gli ospiti non sono stati in grado di dare seguito alla sfuriata: chiudono la seconda avventura texana con nessun giocatore a Plus/Minus positivo e una tremenda serata al tiro (37.8% dal campo, 25% da 3). New Orleans sta già caricando le batterie.
Il tiro spezza-partita, in ogni caso, è una tripla alla fine dello shot-clock, fuori ritmo, fuori equilibrio, di tabella di LaMarcus Aldridge.
Coach Messina ha trovato ottime risposte da tutti i giocatori utilizzati. 22 e 10 rimbalzi per un ottimo – infallibile nell’ultimo quarto – LaMarcus Aldridge, mentre da Rudy Gay sono arrivati sprazzi di quel giocatore utile in entrambe le metà campo a lungo sognati durante la stagione regolare. 12 punti (3 su 4 dall’arco) per Dejounte Murray, e dalla panchina Tony Parker e Kyle Anderson combinano per 19 punti. 16 con 10 tiri per il sempreverde Manu Ginobili: San Antonio ha tirato con un irreale 53.5% dall’arco.
Prova svogliata e umorale, invece, per i Golden State Warriors. Il barometro della squadra, nel bene e nel male, Draymond Green ne è la prova: 9 punti (4 su 14 dal campo, 1 su 6 dall’arco), ma anche 18 rimbalzi (!) di cui ben 8 offensivi (!!), 9 assist e 5 palle perse. Andre Iguodala non segna alcun canestro dal campo, Klay Thompson è stranamente inefficiente (12 punti con 16 tiri) e non bastano nemmeno i 24 punti prodotti dalla panchina. Deve prendersi 28 conclusioni (di cui 13 oltre l’arco) Kevin Durant: 34 con 13 rimbalzi per l’ex OKC, che non è riuscito a tirare Golden State fuori dalla tela degli Spurs.
È la 132esima vittoria in post-season per la coppia Parker-Ginobili. Sono ufficialmente la coppia più vincente nella storia dei Playoff: superati Duncan e Parker a 131 (Duncan e Ginobili 126; Kobe Bryant e Derek Fisher 123, Michael Jordan e Scottie Pippen 117).
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