Una delle più grandi delusioni di questa stagione sono sicuramente gli Oklahoma City Thunder che, dopo un’estate scorsa in cui sono riusciti a portare in squadra due giocatori del calibro di Paul George e Carmelo Anthony, sono stati eliminati al primo turno dei Playoff dagli Utah Jazz.
Proprio l’ex New York Knicks è probabilmente da considerarsi la delusione più grande, specialmente nel momento in cui contava: nel corso della serie contro i Jazz, infatti, Anthony ha messo a referto 11.5 punti a partita con il 37.5%, numeri assolutamente insufficienti per un giocatore del suo livello ed inoltre è stato tenuto in panchina in diversi momenti cruciali, come in occasione del parziale di 32-7 che ha permesso ad OKC di vincere Gara 5, dimostrando che Coach Donovan ha iniziato a preferirgli altri interpreti nei momenti decisivi.
Nonostante ciò, comunque, Anthony, intervistato da Royce Young di ESPN ha escluso ogni possibilità di adattarsi ad un ruolo diverso da quello attuale:
“Non mi sacrificherò uscendo dalla panchina. Non ci penso neanche. Non penso di poter essere efficace giocando in quel ruolo, quindi non lo farò.”
Parlando di efficacia, però, Anthony ha avuto un pesante crollo di prestazioni nella sua prima stagione da “terzo violino” dietro a Russell Westbrook e Paul George: i 16.2 punti di media con il 40.4% dal campo fatti segnare in regular season sono entrambi i career-low, a dimostrazione di una difficoltà del #7 ad adattarsi a non avere sempre la palla in mano.
Con la questione del rinnovo di Paul George che impegnerà tutta l’estate di OKC, è molto probabile che Anthony eserciterà la sua player option da $27.9 milioni e aspetterà il 2019 per diventare Unrestricted Free Agent. Bisognerà capire se sarà in grado di adattarsi efficacemente al ruolo che disegnerà per lui Coach Donovan in una squadra che, l’anno prossimo, non potrà accontentarsi di nuovo di un’uscita al primo turno.
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