La partita inizia con il freno a mano tirato per ambo gli schieramenti, con gli Utah Jazz che ne approfittano per costruire poco alla volta un vantaggio che però, a metà quarto, viene travolto dai Rockets che riescono a trovare finalmente una quadra difensiva e si impongono con una striscia di 11-0 che riporta la gara in equilibrio.
Il secondo quarto comincia con entrambe le squadre che si svegliano da torpore del primo quarto, e si danno battaglia per fino al ritorno negli spogliatoi sul punteggio di 46-54, dove però, nonostante il vantaggio per i padroni di casa, non è ancora uscito un vero e proprio vincitore da questo duello.
Al ritorno in campo, gli Utah Jazz guidano una pazzesca rimonta che gli permette di tornare in vantaggio, per cercare di non chiudere lontano da casa una serie che, nonostante Gara 2, ha visto vincitori sempre i Rockets.
I padroni di casa però non vogliono lasciare neanche un metro di terreno e, nel secondo quarto, James Harden e Chris Paul sfoderano una prestazione offensiva da urlo, che con 37 punti nell’ultimo quarto gli consente di vincere la gara e soprattutto la serie.
Sugli scudi per i padroni di casa la prestazione di Chris Paul, che oltre a raggiungere le prime finali di Conference della sua carriera, mette a referto 40 punti e 10 assist senza perdere neppure un pallone, un vero e proprio evento di portata storica, mai accaduto nelle statistiche NBA.
Termina cosi la corsa degli Utah Jazz di Donovan Mitchell, la cenerentola di questa serie Playoff, accreditata all’inizio dell’anno per un posto in lotteria e alla fine divenuta una delle più agguerrite contender per il titolo.
Gli Houston Rockets chiudono la pratica Jazz e accedono alle finali di Western Conference, dove incontreranno i Golden State Warriors in quelle che vengono considerate le vere e proprie NBA Finals di quest’anno.
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