Nick Collison non è mai stato una star, in campo e fuori dal campo. In campo – in 14 stagioni disputate con la maglia dei Seattle Supersonics prima (4 annate) e degli Oklahoma City Thunder poi (10) – ha fatto il gregario tutto tempra e difesa (6 punti e 5 rimbalzi di media in carriera in 20 minuti a partita; ben 910, però, le gare di regular season giocate); fuori ha evitato eccessi e luci della ribalta.
I Thunder, al termine della stagione conclusiva della carriera di Collison – si è ritirato il 10 maggio scorso -, hanno deciso di dedicare un documentario a quello che, di fatto, è stato uno dei giocatori più rappresentativi nella storia della franchigia post-Seattle (pur da dietro le quinte).
Collison: Mr Thunder
Il documentario, intitolato Mr Thunder, sarà presentato il 9 giugno. L’opera contiene ovviamente interviste a Collison, realizzate nel corso delle ultime due settimane della carriera. Partendo dalla fine, il lungo torna al principio di un percorso che lo ha visto solo sfiorare il titolo NBA (nel 2012, anno in cui i Thunder hanno perso 4-1 in Finale contro i Miami Heat di LeBron James) e giocare con star del calibro di Ray Allen e Rashard Lewis, prima, e Kevin Durant e Russell Westbrook, poi.
Con la propaggine finale della carriera in cui ha avuto un ruolo da veterano non attivo (solo 5 minuti di media in 15 partite disputate quest’anno) al fianco del trio Westbrook-Paul George–Carmelo Anthony.
OKC, col ritiro di Mr Thunder, di certo non ha perso un giocatore in grado di decidere – di colpo e con giocate pazzesche – il destino di singole partite; ma, questo sì, ha perso chi – lentamente e anno dopo anno – è riuscito a dare un’impronta etica e spirituale, col duro lavoro, a un sistema caotico come una franchigia NBA. Materiale da documentario o meno, non è poco.
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