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Road to Draft 2018: prospetti al di là dei numeri

Non solo statistiche e previsioni, ci sono giocatori che hanno anche altro da raccontare, e il cui percorso è stato diverso dalla maggior parte dei loro colleghi

I super atleti di John Calipari

Hamidou Diallo

Freshman da Kentucky, nonostante la sua avventura con i Wildcats sia cominciata nel gennaio del 2017 senza che però il nativo del Queens potesse giocare alcuna partita. Si era anche già candidato al Draft del 2017, ma non ricevendo garanzie confortanti di essere scelto, decise di ritirarsi entro il termine prestabilito e affrontare la sua stagione NCAA sotto la guida di John Calipari.

I numeri della stagione dicono 10 punti di media con 3.6 rimbalzi 1.2 assist e il 42% dal campo, numeri non eccelsi per quello che veniva considerato dei migliori prospetti in vista di questo Draft. Diallo è sicuramente una delle guardie più atletiche del panorama NCAA (2° all-time per elevazione verticale alle Combine NBA dell’anno scorso), la sua capacità di esplodere al ferro, di assorbire i contatti e attaccare il canestro è di primissimo livello, probabilmente già pronto per il livello NBA, visto anche un fisico che si potrebbe già definire adeguato per il piano di sopra.

Oltre al suo strapotere atletico però il giocatore ha fatto vedere più difetti che pregi, a partire dalle capacità balistiche e dalle scelte di tiro. Da oltre l’arco le sue percentuali sono ondivaghe (33%) e molto spesso abusa del jump shot dal mid rande, soluzione a lui più congeniale, ma ancora non così efficace. La cosa che però gli è costato diversi minuti in meno sul parquet (29 di media in stagione, 22 da quando sono cominciate le partite di conference, con solo 7 punti di media) è stata la difesa: con le sue caratteristiche fisiche Diallo (210 cm di wingspan) potrebbe essere un ottimo difensore sia in 1v1 sia sulle line di passaggio e in aiuto, ma troppo spesso risulta essere troppo pigro quando c’è da piegarsi sulle gambe e fuori posizione sulle rotazioni.

Ad inizio stagione il prodotto di Kentucky era fisso a metà del primo giro, ora dopo una stagione che si può definire deludente è scivolato al secondo giro, anche se non è da escludere che, a livello NBA con le aree più libere, possa rivelarsi un’ottima steal per chi decidesse di credere nel suo potenziale, che rimane comunque di primissimo livello.

 

Jarred Vanderbilt

Freshman protagonista di una stagione ridotta a causa di un’infortunio al piede destro che lo ha tenuto lontano dal campo fino ad inizio 2018. Anche una volta rientrato il suo minutaglie è sempre stato ridotto sia per i problemi di falli in cui ogni tanto il giocatore incappa, sia per una condizione fisica non ancora al 100%.

I numeri dicono 5.9 punti di media con 7.9 rimbalzi e un assist di media in 17 minuti di utilizzo. Visto l’utilizzo ridotto i suoi numeri proiettati per 36 minuti dicono 12.7 punti e un incredibile 17 rimbalzi di media. Partendo proprio da questo dato Vanderbilt ha un innato senso della posizione per i rimbalzi e il tutto viene aiutato dalla sua verticalità e da un wingspan di 216 cm.

Il nativo del Texas è un ala versatile in grado di giocare sia spalle che fronte a canestro, possiede un ottimo primo passo e dei buoni fondamentali in palleggio per poter battere il proprio avversario anche lontano dal pitturato. Inoltre le sue dote atletiche lo portano ad essere un ottimo contropiedista, conducendolo anche lui stesso occasionalmente. Ottimo difensore anche sugli esterni nei cambi difensivi.

D’altra parte ci sono grandissimi miglioramenti da fare nel suo repertorio offensivo, sopratutto al tiro: il tiro da tre è completamente assente, una sola conclusione quest’anno, sbagliata. Dovrà sicuramente costruirsene uno credibile, dote ormai fondamentale per allargare il campo in ottica NBA e far uscire i difensori, potendoli poi anche eventualmente battere sui close-out. Anche nel gioco intermedio le percentuali e il tocco sono sicuramente migliorabili. A livello NBA il suo ruolo dovrebbe essere quello di power forward e per non soffrire la fisicità di alcuni giocatori potrebbe aver bisogno di lavorare un po’ in palestra per aumentare la propria resistenza ai contatti sotto canestro.

Il Mock Draft lo vede per ora a metà del secondo giro dove sono presenti diversi pari ruolo, come Kevin Harvey, Chimezie Metu e Justin Jackson, e nonostante abbia saltato le combine NBA paiono esserci diverse squadre NBA interessate al giocatore.

 

Wenyen Gabriel

Giocatore al secondo anno dal New Hampshire, cresciuto in questa seconda stagione ma forse non quanto ci si potesse aspettare. Molto spesso Gabriel è partito dalla panchina per portare difesa e la sua capacità di allargare il campo con un tiro da tre che è cresciuto nel corso degli anni.

Le cifre dicono 6.8 punti di media con 5.4 rimbalzi 1.1 stoppate e il 40% da tre punti per 23 minuti di utilizzo. Dal punto di vista offensivo Gabriel è sicuramente un giocatore interessante a livello NBA per la capacità di giocare come stretch 4 e fare male con il tiro da tre puntiÈ un ottimo difensore (96.4 di DefRtg nelle due stagioni), sopratutto in aiuto a difesa del ferro, anche se è migliorato pure nella velocità di piedi per tenere il palleggio degli esterni più lontano dal canestro.

Deve sicuramente sviluppare il suo gioco vicino a canestro per non cristallizzarsi fuori dal perimetro, cosa che spesso gli è successo in questa stagione a Kentucky. Deve migliorare il suo ball handling e la sua capacità di arrivare fino al ferro in modo da poter anche attaccare i close-out e non accontentarsi solamente del tiro pesante. Ha già lavorato piuttosto bene in palestra dal suo arrivo in NCAA per aumentare la sua fisicità, ma per il salto al piano di sotto potrebbe aver bisogno di irrobustirsi ancora. In difesa deve migliorare nella capacità di non abboccare alle finte, troppo spesso il suo minutaglie è stato influenzato dai problemi di falli (3.1 di media).

Dei tre Wildcats è forse quello che per ora desta meno interesse da parte delle squadre NBA: fuori in questo momento dai 60 nomi del Mock Draft, in caso non venisse scelto avrà sicuramente la possibilità di mettersi in mostra durante la Summer League.

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