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NBA Mock Draft 2018, Final Chapter

Il Draft 2018 è il più atteso degli ultimi anni per un enorme numero di fattori. Ipotizziamo, per l’ultima volta, quali potranno essere le scelte dei General Manager nella notte e quali potrebbero essere le prospettive dei giocatori scelti al primo turno.

15) Washington Wizards – Zhaire Smith (GF, Texas Tech, Freshman)

Un esterno atletico che gioca la sua pallacanestro come se fosse un lungo imprigionato in un corpo di 1.93. A questo punto del Draft, Washington potrebbe scegliere di affiancare Zhaire Smith a Wall, Beal e Porter. Occhio a questo profilo anche in ottica lottery, però, visto che Philadelphia avrebbe chiesto anche a lui un secondo workout per valutarne i miglioramenti al tiro. Elena Zoppè ci ha presentato così l’ex compagno collegiale di Davide Moretti:

“La giovane età e il fatto che le sue carenze siano facilmente “migliorabili” promettono un’ottima futura carriera in NBA, anche se magari non avrà l’impatto di altri già al primo anno. Gli Wizards avrebbero bisogno di un lungo, ma visto il grande talento dei centri e delle power forwards in questo Draft, è impensabile che i migliori prospetti in questi ruoli arrivino alla #15. La franchigia, di conseguenza, potrebbe puntare a uno dei lunghi free agent e aggiungere alla squadra l’atletismo e la solidità difensiva di Zhaire Smith.”

16) Phoenix Suns – Lonnie Walker IV (SG, Miami, Freshman)

Dopo aver preso Ayton, i Suns dovrebbero dirottare le loro attenzioni su un esterno con potenziale da affiancare a Devin Booker. Walker potrebbe essere il nome più intrigante, come testimoniato dal suo profilo tracciato da Cataldo Martinelli:

“A livello di squadra, la stagione 2017/2018 di Miami non è stata delle più esaltanti, ma il freshmandalla capigliatura creativa si è fatto notare per la sua leadership e la sua faccia tosta, qualità che gli torneranno sicuramente buone al piano di sopra. Una volta ripulito un po’ il suo gioco offensivo e liberato da qualche scoria da “selvaggio talentino liceale”, Lonnie Walker potrebbe davvero raggiungere vette inattese.”

17) Milwaukee Bucks – Troy Brown Jr.  (GF, Oregon, Freshman)

In una Milwaukee mai sazia di giocatori versatili e dalle braccia lunghe, il profilo di Troy Brown (per noi tracciato da Cataldo Martinelli) sembra ideale per regalare a coach Mike Budenholzer un giocatore da subito spendibile nella corsa Playoff dell’Est:

“Alto 201 cm e dall’apertura alare di 213 cm, sembra esser stato cucito dal sarto per giocare da esterno nel contesto NBA moderno. Il suo eventuale decollo passa attraverso i suoi miglioramenti al tiro e nella velocità di piedi e di pensiero in attacco, che potrebbero renderlo una point forward completa ed appetibile per qualsiasi franchigia NBA del futuro.”

18) San Antonio Spurs –Džanan Musa (GF, Cedevita Zagabria, HR)

San Antonio è in grado di mettere in difficoltà chiunque: qual è il profilo più adatto a questi Spurs pronti al divorzio da Kawhi Leonard? Vista la tradizione storicamente filo-area FIBA dei nero-argento e l’upside del ’99 del Cedevita, Musa potrebbe essere una scelta intrigante. Leonardo Flori lo aveva inquadrato così:

“Unico europeo al primo giro nel Draft 2018 oltre a Dončić, Musa potrà provare l’ascesa in NBA grazie a range di tiro praticamente illimitato, rapidità di piedi caratterizzante del fisico asciutto e centimetri (203) che, accompagnati a uno sviluppo fisico curato e un’educazione precisa nel lavorare sotto canestro per i rimbalzi, potrebbero farne un’ala 3&D con varie soluzioni offensive e perfettamente in grado di adattarsi alla versatilità che sempre di più caratterizza il basket moderno. In un Draft in cui non mancheranno giocatori da front court, sopratutto nelle primissime posizioni, più di una squadra potrebbe decidere di spendere la propria scelta su Musa e tentare di renderlo un importante giocatore di rotazione.”

Quando un europeo tira così, a San Antonio ci fanno sempre un pensierino.

19) Atlanta Hawks – Khyri Thomas (G, Creighton, Junior)

Con Collins e Prince già a roster e con l’arrivo di un talento d’elite con la pick numero 3, Atlanta potrebbe aver bisogno di giocatori perimetrali efficienti ed equilibrati nelle due metà campo. L’identikit di Thomas, tracciato da Francesco Grisanti, sembra coincidere con i needs della franchigia della Georgia:

“Sotto controllo, sempre costantemente sotto controllo. Difficile vederlo strafare, sbagliare una scelta o perdere troppi palloni, Khyri Thomas da questo punto di vista è davvero uno dei migliori giocatori del Draft. Gli Atlanta Hawks paiono molto interessati al prodotto di Creighton in quanto il nuovo allenatore Lloyd Pierce stravede per gli esterni in grado di difendere forti sulla palla, e la squadra ne avrebbe alquanto bisogno.”

20) Minnesota Timberwolves – Jacob Evans III (GF, Cincinnati, Junior)

Le necessità di coach Tom Thibodeau sono sempre le stesse: mettere nel motore un difensore perimetrale che possa essere anche pericoloso da oltre l’arco nella sua di metà campo (necessità, quest’ultima, ampliatasi a dismisura con il semi-certo addio di Jamal Crawford). Evans potrebbe essere il 3&D che Minnie cerca:

“Giocatori con le caratteristiche di Evans sono sempre più di moda nella NBA odierna e non è da escludere che il prodotto di Cincinnati si cali alla grande in questa dimensione, diventando nel giro di poche stagioni uno specialista stimato e ricercato. Per questa Draft Class potrebbe rappresentare la versione cheap e leggermente sottodimensionata di Mikal Bridges.”

21) Utah Jazz – Kevin Huerter (SG, Maryland, Sophomore)

Malgrado il recente infortunio che potrebbe tenerlo lontano dalla top 20, Huerter dispone di taglia, range illimitato e buonissimo QI cestistico. Armi che potrebbero far gola a Quin Snyder, particolarmente a suo agio nel plasmare il talento. Cataldo Martinelli ce ne aveva parlato così:

“A far brillare gli occhi degli scout è stata, innanzitutto, la sua taglia fisica (196 cm di altezza x 205 cm di apertura alare) abbinata ad un movimento di tiro e ad una pulizia e morbidezza di rilascio da cecchino vero. Cosa ancor più importante, Huerter si è dimostrato capace di tirare e segnare da distanza NBA. Bisogna lavorare sulla sua voglia di lottare ed azzardare il contatto fisico con l’avversario. Corretti gli aspetti del suo gioco nei quali è ancora carente, Huerter potrebbe davvero sorprendere tutti ed affermarsi in qualità di two-way player di tutto rispetto nella NBA di domani.”

22) Chicago Bulls – Chandler Hutchison (GF, Boise State, Senior)

A seguito del ritiro di Hutchison dalle Combine, si è fatta strada tra gli addetti ai lavori la voce che vedrebbe i Chicago Bulls aver promesso al prodotto di Boise State di sceglierlo con la 22. La pick avrebbe senso, soprattutto in un core giovane come quello della franchigia dell’Illinois:

“Hutchison è un atleta decisamente interessante, dotato stazza non indifferente per un esterno NBA: i suoi 201 cm per circa 215 cm di apertura alare, sono elementi molto appetibili che, se sommati al 96.6 di efficienza difensiva fatto registrare nel corso della sua carriera collegiale, danno una chiara idea di quella che può essere la sua dimensione NBA. Pensare che Hutchison sia solo uno specialista difensivo, però, sarebbe fortemente limitante. Se dovesse finire nel giusto contesto può trasformarsi da sleeper di questo Draft in una potenziale steal.”

Decisamente non solo un difensore.

23) Indiana Pacers – Keita Bates-Diop (SF, Ohio State, Senior)

Visto il probabile addio di Thaddeus Young, Indiana potrebbe cercare un profilo a lui comparabile in questo Draft. Come indicato da Leonardo Flori. Bates-Diop può già essere quello di un tassello utile in un contesto come quello creato da Nate McMillan:

“Il profilo di Diop è quello di un giocatore all-around, che sarà in grado di avere un impatto su entrambi i lati del campo già dalle prime partite in NBA. Il suo profilo da 3&D moderno lo rende uno dei prototipi di giocatore più richiesti in NBA in questo momento, e nel contesto giusto non è impossibile immaginare per lui un futuro à-la-Otto Porter”

24) Portland Trail Blazers – Anfernee Simons (G, High School, Undeclared)

Portland potrebbe aver bisogno di scommettere su un talento high-risk/high-reward vista la probabile (almeno parziale) rifondazione.  Per evitare di rinnovare a cifre fuori mercato Napier, Portland potrebbe investire la sua scelta su questo liceale che, pur di raccogliere il secondo invito dei Blazers, ha cancellato un workout con i Grizzlies. Come ci raccontava Francesco Mecucci, però, non mancano le incognite sullo stile di gioco di questo high schooler:

“Anfernee Simons è il vero “uomo del mistero” di questo Draft. In NBA dovrà essere una point guard in grado di segnare, un profilo molto comune nella lega di oggi, in grado di reggere il confronto fisico con almeno due ruoli e di difendere sul perimetro, dove la sua wingspan può tornare molto utile. In attacco, la chiave sta nell’equilibrio nella gestione delle fasi in cui correre e quelle in cui è necessario un rallentamento.”

25) Los Angeles Lakers – Mitchell Robinson (C, High School, Undeclared)

I Lakers avrebbero necessità di mettere nel motore un big man, visto l’addio probabile di Julius Randle e quello certo di Brook Lopez. Molto dipenderà, ovviamente, anche dai loro progetti in free agency. Robinson è il prospetto più intrigante a questo punto del Draft visto il suo upside bidimensionale. Francesco Mecucci aveva ci aveva descritto così questo talento che non si è mai misurato con il college:

“Essendo un high schooler che ha saltato un’intera stagione, Robinson resta un diamante più che grezzo, le cui abilità tecniche necessitano in ogni caso di un profondo lavoro di affinamento, così come tutta da costruire è la sua mentalità agonistica e la capacità di stare in campo nel modo giusto. Il maggiore punto interrogativo è di natura caratteriale: la sua vicenda a Western Kentucky, abbandonata ben due volte prima di iniziare il suo anno al college, non gioca a suo favore.”

26) Philadelphia 76ers – De’Anthony Melton (G, Southern California, Freshman)

L’imminente free agency potrebbe privare Philadelphia di Marco Belinelli e JJ Redick. I Sixers potrebbero essere, dunque, portati a investire un paio di pick su degli esterni. Pur essendo ben diverso dai due giocatori citati e reduce da una lunga squalifica da parte della NCAA, Melton potrebbe vivere un anno di ambientamento, magari in G League, prima di prendere il posto nelle rotazioni di TJ McConnell, in scadenza 2019. Il suo profilo da lockdown defender è stato così inquadrato da Francesco Grisanti:

“De’Anthony Melton è quel tipo di giocatore che ami quando gioca insieme a te nella tua squadra, ma che non vuoi mai affrontare tra le file degli avversari. A fronte dei sui 193 cm infatti il giocatore di USC possiede un wingspan di 207 cm che ne fanno un difensore sulla e lontano dalla palla di assoluto livello, con anche un notevole fiuto per la stoppata. Il mix di doti atletiche e fisiche non ne fanno un semplice difensore competente, ma un difensore di assoluto livello da dirottare sul perimetro per marcare i migliori giocatori avversari.”

27) Boston Celtics – Donte DiVincenzo (G, Villanova, Junior)

Dalla fine del torneo NCAA a oggi è stato uno dei nomi in maggiore ascesa, complici i super provini alle Combine. Dopo un pranzo con Ainge, sembrerebbe proprio che il suo futuro possa tingersi di verde. Franceco Grisanti aveva raccontato l’ascesa del Most Outstanding Player delle ultime Final Four NCAA:

“Alle Combine ha sorpreso tutti con il suo atletismo, dote che non sempre si era vista durante la stagione, anche se alle Final Four un paio di giocate spettacolari le aveva regalate. Quello che però ha colpito diversi General Manager NBA è stata la sua natura competitiva e la capacità di difendere su diversi ruoli senza andare troppo sotto fisicamente con giocatori più grossi di lui. Sicuramente non stiamo parlando di una futura stella, ma di un ottimo e decisivo giocatore di sistema.”

Se resterà integro, può avere impatto atletico anche sulla NBA.

28) Golden State Warriors – Grayson Allen (G, Duke, Senior)

Golden State è storicamente molto attenta ai senior e, ovviamente, ai tiratori. Come ci ha raccontato Francesco Grisanti, Grayson Allen corrisponde ad entrambi i criteri selettivi:

“Ci trovassimo a parlare dei prospetti per il Draft 2016 probabilmente staremmo parlando di un Grayson Allen protagonista di una stagione di livello assoluto. In questo momento entrerebbe nella NBA come tiratore. Ciò non toglie che poi con il lavoro in palestra possa diventare un giocatore più solido fisicamente, in grado di poter essere pericoloso anche all’interno di un area affollata e riuscendo a resistere ai contatti dei difensori NBA.”

29) Brooklyn Nets – Gary Trent Jr. (GF, Duke, Freshman)

Brooklyn ha bisogno di scommesse e potrebbe investire la sua scelta su quello che è, con ogni probabilità, il miglior tiratore del Draft, intrigante anche grazie alle sue ottime dimensioni fisiche. Potrebbe completare un pacchetto di esterni nel quale una tripla non viene negata a nessuno. Come ci raccontava Nicolò Basso, però, Trent può diventare più che un tiratore:

“A margine della Draft combine di Chicago, l’ex #2 di Duke ha riconosciuto senza nascondersi di dover ampliare il bagaglio tecnico. Allo stato attuale, pur con la consapevolezza degli ampi margini di miglioramento, si può immaginare per lui un ruolo da role player e giocatore di sistema, alla Danny Green per intenderci. Il talento c’è ed è ben incanalato, ma l’impressione è che il ragazzo abbia un potenziale ancora inespresso.”

30) Atlanta Hawks – Jalen Brunson (PG, Villanova, Junior)

Il magistero del playmaker in uscita da Villanova potrebbe far comodo tanto in una squadra da playoff come back-up della point-guard quanto in una squadra in ricostruzione come Atlanta, che potrebbe fare assicurarsi due esterni di grande qualità con la 3 e la 19 e rischia di perdere Dennis Schröder. Michele Pelacci ci aveva parlato così del Naismith College Player of the Year:

“Dopo 115 partite da titolare con coach Jay Wright, è difficile che sbagli una singola decisione con la palla tra le mani. Maturità, QI cestistico e calma olimpica sono doti che fanno comodo a chiunque in NBA e Brunson ne ha da vendere.  Il rischio di fallimento è minimo: la sua etica del lavoro è comprovata. Riuscisse a traslare in maniera efficace il tiro al piano di sopra (probabile), si pesca un signor giocatore fatto-e-finito.”

Se davvero chiudesse il primo giro al Draft, sarebbe l’epilogo perfetto.

La particolare conformazione del talento presente in questa classe rende, come anticipato, questo Draft molto fluido nel guado che conduce dalla seconda metà del primo giro alla prima metà del secondo. Per questo motivo, dunque, abbiamo scelto di presentarvi alcuni giocatori che potrebbero scalare posizioni fino a raggiungere le prime trenta pick: tra questi figurano senza dubbio prospetti dal diverso potenziale come l’iper atletica guardia Trevon Duval e lo strech 4 tedesco Moritz Wagner ma anche tantissimi dei giocatori inseriti nella nostra mega guida che ci introduce ai possibili sleeper e alle storie più interessanti della Draft Class. Ben consci che, aldilà delle scelte delle franchigie,  lo spostamento di un singolo tassello potrebbe causare un enorme effetto domino sull’intera lega, non ci resta che attendere ancora qualche ora per trovare delle risposte alle nostre domande. Ciò che accadrà dopo, invece, è al momento imperscrutabile. La Road to Draft è finalmente terminata: il Draft 2018 è qui!

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