4. Miami Heat vs San Antonio Spurs, 2013
Una serie spettacolare che mette di fronte due Big Three (Wade-James-Bosh vs Parker-Ginobili-Duncan) e una dinastia alle prese con una squadra in cerca del suo secondo titolo consecutivo. A fronteggiarsi ci sono due squadre straordinarie, che si rispondono colpo su colpo, trascinando questa epica battaglia fino a Gara 7. Il momento più iconico della serie, manco a dirlo, appartiene innegabilmente a Ray Allen: Bosh riesce a conquistare un rimbalzo offensivo e a scaricare nell’angolo destro per la guardia degli Heat che, con 5.2 secondi rimasti sul cronometro e Tony Parker letteralmente in braccio, mette la tripla più pesante di tutta la sua carriera per forzare l’overtime in Gara 6 (ne ha messe appena 2973 in carriera, niente di che).
La tripla di Allen, per quanto favolosa, non rappresenta però l’unico momento indimenticabile di questa straordinaria serie: come dimenticare l’incredibile stoppata di James ai danni del povero Tiago Splitter, perfettamente imbeccato da Parker? (la più recente su Rozier, in confronto, è una carezza). Giocate individuali a parte, restano indimenticabili anche le 16 triple messe a segno dagli Spurs in Gara 3 – record in una partita delle Finals prima che arrivassero gli Splash Brothers – che costeranno agli Heat la più pesante sconfitta nella loro storia in post-season.
Dopo il mezzo infarto rischiato per la tripla di Allen e l’overtime, in cui resta indelebile il ricordo di due formidabili stoppate di Bosh, arriviamo infine a Gara 7 tutto sommato ancora vivi e più che mai affamati di spettacolo. In Gara 7 gli Spurs sono costretti ad affrontare una realtà con cui, presto o tardi, avrebbero dovuto fare i conti tutte le franchigie NBA: LeBron James non è programmato per sbagliare una Gara 7.
LeBron porta i suoi sul più 4 e ipoteca il secondo anello.
Il re mette a segno 37 punti, catturando 12 rimbalzi e regalando ai suoi la vittoria che porta in dote il secondo titolo consecutivo e il secondo premio di MVP delle Finals.
5. Cleveland Cavaliers vs Golden State Warriors, 2016
Più ci avviciniamo al presente, più è ineluttabile dover fare i conti con la presenza fissa di LeBron James nelle Finals. A sfidare l’onnipresente James c’è questa volta una squadra capace di realizzare il miglior record di squadra in regular season (73-9, battuto il 72-10 dei Bulls di Jordan) trainata dal fresco vincitore, per la seconda volta consecutiva, del MVP: Stephen Curry.
Il racconto di un episodio così vicino a noi, e per di più così memorabile, rischia senza dubbio di essere ripetitivo: non possiamo tuttavia prescindere dal parlare di una delle Finals più belle, combattute ed emozionanti di tutti i tempi. Le prime due partite della serie sono lo specchio di quanto è avvenuto anche nelle Finals di quest’anno: i californiani non fanno prigionieri e infliggono due sconfitte pesantissime ai Cavs. In Ohio Irving e compagni riescono ad accorciare le distanze ma in gara 4 subiscono una pioggia di triple dai Warriors, che firmano il record per triple realizzate in una singola sfida: ben 17 (i ragazzi di Kerr hanno realizzato più canestri da tre punti che da due nella partita). Al di là degli assurdi record ottenuti dai campioni in carica, Gara 4 segna uno snodo cruciale per due motivi: nessuna squadra è mai riuscita a rimontare da un 3-1; Draymond Green colleziona il suo quarto flagrant in post-season ed è costretto a saltare Gara 5.
Senza il proprio leader difensivo, i Warriors cedono agli 82 punti in 2 della premiata ditta James-Irving, che forza Gara 6.
L’orso ballerino ritorna per la penultima gara della serie, ma non riesce a fare nulla per fermare il prescelto, che segna ancora una volta 41 punti, sfornando la bellezza di 11 assist. Arriviamo a Gara 7, l’ultima sfida, diventata iconica per tutti gli amanti della pallacanestro. Di cose, ne succedono davvero tante e incredibili: Draymond Green mette a referto 32 punti, sfiorando la tripla doppia, Irving segna canestri inimmaginabili e Curry realizza delle triple ai limiti della fantascienza. Nulla, tuttavia, è in grado di eguagliare ciò che succede con 1:50 da giocare nel quarto periodo: l’incredibile stoppata di LeBron James ai danni di Iguodala. The Block. A chiudere definitivamente la partita ci penserà una tripla sparata da Kyrie Irving in faccia a Curry, che regalerà l’anello ai Cavs.
Oltre alle prodezze di LeBron e Irving, c’è anche questa pazzesca difesa individuale di Kevin Love su Curry.
Il titolo più importante di LeBron, la prima volta in cui una squadra riesce a rimontare da un 3-1, il primo titolo nella storia dei Cleveland Cavaliers. Una serie semplicemente indimenticabile.
Commento