Gli Utah Jazz continuano a dimostrarsi una franchigia internazionale a tutto tondo, non solo grazie alla presenza di diversi international players nel proprio roster: infatti dopo la partenza verso l’Arizona di Igor Kokoskov, primo allenatore europeo a diventare head coach di una franchigia NBA, all’interno del coaching staff della squadra di Salt Lake City è stato ingaggiato un nuovo allenatore del Vecchio Continente.
Questa volta è stato il turno del greco Fotis Katsikaris, che è diventato il primo allenatore ellenico a fare il salto oltreoceano. Il nativo di Korydallos, dopo una carriera da giocatore vissuta in Grecia, principalmente all’AEK Atene, ha cominciato la sua carriera di allenatore partendo dalla sua patria per poi raggiungere i migliori risultati in Spagna.
In 20 anni di carriera, Katsikaris ha allenato squadre di primo livello come il Valencia, il Lokomotiv Kuban, L’Hapoel Jerusalem e le nazionali di Grecia e di Russia. I risultati migliori li ha però raggiunti in terra Basca, dove nel biennio 2010/2012 ha condotto il Bilbao alla sua prima finale di Liga ACB e l’anno successivo ai primi Playoff di Euroleague della loro storia.
L’ex allenatore dell’Ibèrostar Tenerife, squadra allenata durante l’ultima stagione, è stato allievo di Dusan Ivkovic, uno dei grandi santoni della pallacanestro europea degli ultimi decenni.
Gli Utah Jazz si avviano ad una stagione importante, quella della conferma dopo una seconda parte della scorsa e dei Playoff decisamente esaltanti, con Donovan Mitchell che sarà chiamato all’anno della definitiva consacrazione dopo le meraviglie fatte vedere nel suo anno da rookie, e nel complesso con un roster confermato in tutti i suoi elementi chiave (con l’aggiunta del rookie Grayson Allen) che dovrà dimostrare di saper trovare continuità all’interno di un’intera stagione.
Le previsioni degli addetti ai lavori li posizionano nelle primissime posizioni della Western Conference, dietro ovviamente agli inarrivabili Golden State Warriors, starà a loro dimostrare di non soffrire troppo di vertigini nei piani alti della classifica.
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