(1-0) Milwaukee Bucks 113-112 Charlotte Hornets (0-1)
Buona la prima per coach Budenholzer sulla panchina dei Milwaukee Bucks, meno per James Borrego, nuovo head coach degli Charlotte Hornets. Antetokounmpo e i suoi partono alla grandissima: difesa e triple in semi-transizione (Middleton su tutti) sono la chiave del +13 che il tabellino recita.
Il secondo quarto va alla stessa maniera del primo: gli Hornets non riescono a trovare una contromisura al tiro dalla lunga distanza degli avversari, arrivando a toccare il -18. Charlotte sbanda, ma grazie ad un incontenibile Kemba Walker riesce a restare a galla.
Il terzo quarto è tutto un inseguimento: la tripla allo scadere (la seconda, dopo quella del quarto precedente) di Walker manda gli Hornets sul -10. L’ultimo periodo vede Charlotte aggrappata a quei 9-10 punti di distanza, finché Batum non dà il via alla transizione con una stoppata su Giannis: Monk decide di infiammare il palazzetto.
.@nicolas88batum with the block and then @AhmadMonk takes flight on the other end! ✈️✈️✈️
Here come your @hornets!!! #BuzzCity #MILatCHA pic.twitter.com/y8lDmfkbCb
— FOX Sports: Hornets (@HornetsOnFSSE) October 18, 2018
La difesa dei padroni di casa sale di colpi: Batum stoppa ancora una volta Antetokounmpo e, sul 101-98, Kemba Walker (e chi, sennò?) mette a segno una tripla per il temporaneo pareggio. I Bucks vanno di nuovo sul +3 ma Walker li riacciuffa nuovamente con una bomba pesantissima. Si arriva al momento decisivo della partita: mancano 6 secondi, 113-112 per gli ospiti. Kemba penetra, sbaglia l’appoggio nel traffico. La palla viene recuperata comunque dagli Hornets e riaperta per un tiro pulito da 3 di Batum: tabellata. Finisce con la vittoria dei Bucks, che mandano sei giocatori in doppia cifra: sugli scudi Antetokounmpo con una doppia-doppia da 25 punti e 18 rimbalzi. Tuttavia, è da premiare il losing effort di Kemba Walker: 41 punti, tirando col 51,7% dal campo e il 53.8% da 3 punti (7/13). Buona prova anche per Monk, con 18 punti in uscita dalla panchina.
(0-1) Brooklyn Nets 100-103 Detroit Pistons (1-0)
Un’ottima prova per i nuovi Brooklyn Nets, in grado di tenere testa ai Pistons per gran parte della partita. Fra i ragazzi della Motor City giganteggiano Griffin (26 punti, 8 rimbalzi e 6 assist) e Drummond, con una doppia-doppia da 24 punti e 20 rimbalzi.
La partita candida di diritto Jarrett Allen alla stoppata dell’anno, direttamente su Blake Griffin:
✋If at first you don't succeed, don't try @_bigjayy_ again ✋ pic.twitter.com/Rx1sGeZwrv
— Brooklyn Nets (@BrooklynNets) October 17, 2018
La gara rimane in equilibrio per tutta la sua durata, con le prime due frazioni di gioco che si chiudono sul 51 pari. Il terzo quarto vede i Pistons avvantaggiarsi di qualche punto, ma nell’ultima frazione, con 4:15 rimanenti sul cronometro, i Nets vanno di nuovo avanti.
Si arriva con 15 secondi sul cronometro e Detroit avanti di una lunghezza. Brooklyn spreca però la propria occasione, dovendo arrendersi per 103-100. Ottima, però, la prova di Caris LeVert, autore di 27 punti.
(0-1) Miami Heat 101-104 Orlando Magic (1-0)
Inizia con una sconfitta l’ultima stagione di Dwyane Wade in maglia Heat. A proposito, l’ingresso in campo di Flash è salutato con un’ovazione dal pubblico dell’Amway Center:
And so it begins!@DwyaneWade received a loud ovation in Orlando as he enters the game for his first action of the season. pic.twitter.com/5dgi6QqLN6
— Miami HEAT (@MiamiHEAT) October 17, 2018
I ragazzi di coach Spoelstra (che deve fare a meno di Winslow, James Johnson, Waiters e Ellington) toccano anche il +14 durante il primo quarto ma vengono riacciuffati nel secondo, grazie ad un Aaron Gordon in grande spolvero. È una gran bella battaglia: Dragic risponde presente e tiene a galla i suoi, chiudendo la seconda parte di gara sotto di 3 lunghezze.
Gli Heat rimettono la testa davanti grazie ad una bomba proprio dello sloveno, che vale il 65-64. Orlando però dimostra grande orgoglio, soprattutto con Gordon, penetrando più volte nell’area degli avversari: sul 76 pari è però la tripla di Mo Bamba a regalare il vantaggio alla sua squadra. Non solo, sul +5, il rookie spedisce sugli spalti un tentativo di layup del malcapitato Josh Richardson.
La difesa nel pitturato dei Magic è solidissima, con un insolito Terrence Ross in grado di stoppare due volte consecutivamente Whiteside:
https://twitter.com/OrlandoMagic/status/1052729112551403520
Gli Heat, sotto di 11 a meno di 3 minuti dal termine, riacciuffano la partita grazie ad una giocata intelligente di Dragic. Nel finale, Fournier segna i liberi per il 104-101, Miami non ha più time-out a disposizione e la preghiera da centrocampo non tocca neanche la tabella. A fine partita, da segnalare la doppia-doppia da 12 punti e 18 rimbalzi di Whiteside, i 26 di Dragic ma soprattutto gli altrettanti punti segnati da Aaron Gordon, conditi da 16 rimbalzi.
(0-1) Memphis Grizzlies 83-111 Indiana Pacers (1-0)
Ad Indianapolis sono i Pacers a fare il bello ed il cattivo tempo: i ragazzi allenati da Nate McMillan chiudono il primo parziale già sul +11, mettendo in mostra tutta la differenza di tasso tecnico fra le due squadre.
Il secondo quarto prosegue sulla falsa riga del primo: a condurre i Pacers ci sono i due europei Bogdanovic e Sabonis. Il primo con la bomba che vale il 39-18, il secondo con un paio di penetrazioni di grande efficacia. L’attacco dei Grizzlies è quasi interamente sulle spalle di Gasol, che può ben poco contro gli avversari.
I Pacers viaggiano con il pilota automatico inserito, senza mai spingere troppo, riuscendo comunque a mantenere almeno una quindicina di punti di vantaggio sugli avversari. La gara si trascina fino all’ultimo periodo, dove Indiana tocca anche il +32.
Degne di nota le prestazioni di Bogdanovic (3/3 dall’arco) e Sabonis, con una doppia-doppia da 14 punti e 15 rimbalzi in uscita dalla panchina. Nei Grizzlies si rivede invece l’oggetto misterioso Chandler Parsons, in campo per 22 minuti.