Attorno ai New York Knicks e alla loro organizzazione, ormai da diversi anni, c’è sempre un pò di scetticismo. La percezione dell’Universo Knicks però sembra cambiata, da quando sulla panchina del Madison Square Garden siede David Fizdale. Un allenatore stimato e apprezzato da colleghi, giocatori e dalla stampa.
Proprio un suo ex giocatore, Dwyane Wade, ha speso parole al miele per il suo ex assistente allenatore ai tempi dei Miami Heat dei Big3. Queste le parole di Flash in un’intervista rilasciata a Stefan Bondy del Daily News.
“Coach Fiz ha già cambiato la percezione che si aveva fino a poco fa dell’organizzazione dei Knicks. Tutti i giocatori della NBA vorrebbero giocare per lui. Questo non significa che tutti andranno ai Knicks ma se chiedete a tutti i giocatori del campionato, per quale allenatore vorrebbero giocare, il nome di Fiz verrà fuori sicuramente”.
Wade ha aggiunto che l’allenatore non è l’unico motivo che spinge un giocatore ad accettare un’offerta piuttosto di un’altra. La cultura di un’organizzazione recita un ruolo fondamentale nella scelta.
“La cultura vincente di una squadra è data in primo luogo da quello che fanno i giocatori in campo e dalle scelte che prende la dirigenza. Fizdale cercherà di cambiare la cultura dei Knicks e i primi segni già si vedono”.
Il 3 volte Campione NBA ha parlato di come Fizdale lo ha aiutato a plasmare il suo gioco. L’attuale allenatore dei Knicks è entrato a far parte dei Miami Heat come assistente nel 2008 e ha usato le sue straordinarie abilità comunicative, aiutando Wade a diventare il giocatore che è oggi.
“L’ho lasciato lavorare sul mio gioco ed è grazie a lui se adesso sono a questo livello, a 36 anni, senza l’atletismo di una volta. Quando è arrivato a Miami ero già un 6 volte All-Star quindi non era facile farmi cambiare visione sul gioco ma lui ce l’ha fatta. È il suo miglior talento”.
“Inoltre è un competitivo, come me. Non rinuncia mai ad una sfida. È consapevole di dove vuole arrivare e difficilmente fallisce. Ha vinto due anelli qui a Miami, sa cosa significa e credo voglia riprovare la sensazione. Quindi, quale posto migliore di New York per tentare l’impresa?”
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