(4-2) Boston Celtics 109 -89 Detroit Pistons (4-1)
Alla quinta partita si ferma la corsa di un’altra delle squadra fino a qui rimaste imbattute, i Detroit Piston di Blake Griffin che ospitano Boston, proveniente dalla vittoria con OKC.
Vittoria che ha alzato la confidenza della squadra di Stevens, che comincia la partita meglio dei padroni di casa e si porta subito avanti, per una volta non sulle spalle del solo Jayson Tatum ma con un gioco ben distribuito, sopratutto fra Gordon Hayward e Jaylen Brown.
Dopo il 31-20 del primo quarto, Detroit non riesce a reagire e viene affossata anche dalla second unit di Boston, che capeggiata da Terry Rozier e Marcus Morris scava un solco di ben 22 punti fra le squadre a metà partita.
2️⃣ + a foul pic.twitter.com/AhXkDrS8wa
— Boston Celtics (@celtics) October 27, 2018
La situazione al rientro in campo è ben indirizzata verso gli ospiti, che nonostante un timido tentativo di rientro da parte di Detroit, che ha visto la peggior serata stagionale di Blake Griffin, non hanno grande difficoltà nell’amministrare il vantaggio fino al 109-89 finale.
Il top scorer della partita è Brown, che chiude a 19 punti, seguito dai 18 di Morris e i 15 di Hayward, mentre per i Pistons bene Drummond (18 3 8 rimbalzi), Stanley Johnson (16), mentre Griffin si ferma a 7 punti e 8 rimbalzi in 30 minuti con 2/13 dal campo.
(3-2) Utah Jazz 132-111 New Orleans Pelicans (4-1)
Senza Anthony Davis, fermo per un infortunio al gomito, i New Orleans Pelicans ospitavano anche loro da imbattuti gli Utah Jazz, con la speranza di far crescere la propria striscia positiva.
E il primo quarto tende a dare la sensazione che i padroni di casa possano riuscire nell’impresa, vista la buona partenza nel primo quarto caratterizzata dalla positiva di Nikola Mirotic, che si conferma, almeno in queste prime 5 partite, secondo violino offensivo della squadra.
Utah però resta ben attaccata alla partita, e nel secondo quarto sferra un parziale micidiale di 36-18 guidato da Donovan Mitchell, Rudy Gobert e un super Ricky Rubio che coglie completamente impreparati i Pelicans, e li vede andare negli spogliatoi sotto di 15 punti.
https://twitter.com/utahjazz/status/1056364454684778496
Nel secondo tempo NOLA prova a reagire, e ci riesce senza dubbio dal punto di vista offensivo, ma se in quella metà campo la squadra di Gentry riesce a sopperire all’assenza di Davis, la stessa cosa non avviene nell’altra, dove i Jazz concedono altri 38 punti a Utah nel terzo quarto e alzano ufficialmente bandiera bianca.
Finisce 132-111, Utah manda 5 giocatori in doppia cifra ed è guidata dai 28 punti con 8 rimbalzi e 12 assist prorprio di Rubio, seguito dai 25 e 4 rimbalzi di Gobert e i 22 punti di Donovan Mitchell; per i Pelicans, Bene Mirotic con 25 punti e Holiday con 18, pochissimo da tutti gli altri.
(2-4) Chicago Bulls 97-85 Atlanta Hawks (2-3)
Seconda vittoria stagionale per i Chicago Bulls, che fanno visita agli Atlanta Hawks alla State Farm Arena non potendosi permettere di perdere altro terreno.
La squadra di casa ha però trovato gli automatismi giusti, confermati nella bella vittoria in rimonta contro Dallas di due giorni fa, e comincia bene la partita trascinata dall’ottimo Taurean Prince dell’ultimo periodo.
Chicago non si fa impressionare e resta a distanza ravvicinata, grazie al solito super Zach LaVine e al buon contributo di Jabari Parker dalla panchina.
Poco da parte di Trae Young in un primo tempo che si conclude sul +3 in favore dei padroni di casa.
Another productive night in the office for @ZachLaVine as he dropped 27 points and 11 rebounds in win over Atlanta pic.twitter.com/eoU16Obz9q
— Chicago Bulls (@chicagobulls) October 28, 2018
Al rientro in campo la squadra di coach Hoiberg è più determinata, e grazie anche a una serata favorevole al tiro da 3 (36% totale su 33 tentativi) comincia a prendere qualche lunghezza di vantaggio, effetto che si protrae fino al quarto quarto e alla fine non lascia più tempo agli Hawks di rientrare in partita.
Finisce 97-85, LaVine fa registrare un’altra grande prestazione con 27 punti e 11 rimbalzi, Wendell Carter Jr fa registrare una doppia doppia da 10 punti e 10 rimbalzi e Jabari Parker porta alla causa 18 punti dalla panchina, mentre per Atlanta 16 punti di Prince, solo 13 con 3/12 dal campo per Young.
(4-2) Indiana Pacers 119-107 Cleveland Cavaliers (0-6)
Prosegue bene la fin qui positiva stagione degli Indiana Pacers, continua a precipitare la situazione che riguarda i Cleveland Cavaliers, che vedono la panchina di coach Tyronn Lue traballare sempre di più.
Eppure il primo quarto suggerisce dei Cavs decisamente in serata, che nonostante l’assenza del proprio leader Kevin Love riescono a infilare ben 30 punti (e a subirne altrettanti) e dare una parvenza di identità di gioco che galvanizza la Quicken Loans Arena. L’effetto comincia però a svanire lentamente nel secondo quarto, quando salgono in cattedra Victor Oladipo e Bojan Bogdanovic e la squadra di McMillan costruisce il primo piccolo vantaggio della propria partita.
https://twitter.com/Pacers/status/1056358716021317633
Nonostante i sei giocatori che finiranno in doppia cifra, segno di una squadra non del tutto senza vita, Cleveland lascia che Indiana scavi lentamente il proprio vantaggio, fino ad arrivare agli ultimi minuti con la situazione non più a distanza di sicurezza.
Finisce 119-107, tutti i giocatori del quintetto dei Pacers, più Sabonis dalla panchina, finiscono in doppia cifra, mentre a Cleveland non bastano i 17 di Rodeny Hood e la doppia doppia da 15 punti e 12 rimbalzi di Larry Nance Jr.
(3-4) Charlotte Hornets 103-105 Philadelphia 76ers (3-3)
Tornano alla vittoria Joel Embiid e coompagni, ma per farlo devono sudare fino in fondo contro degli ottimi Charlotte Hornets che perdono l’ennesima partita punto a punto nell’ultimo anno, tra la scorsa stagione e quella in corso.
La partita parte subito divertente ed equilibrata, Embiid, Covington e Simmons da una parte rispondono a un super Kemba Walker, che conferma lo stato di forma da MVP in cui si trova al momento e trascina i suoi fino al -1 di fine primo tempo.
HIGHLIGHTS from @KembaWalker's game-high 37-point performance in tonight's matchup against the Sixers. #Hornets30 pic.twitter.com/r10OOz9uWP
— Charlotte Hornets (@hornets) October 28, 2018
La partita continua equilibrata anche durante il terzo quarto, con Philly che non riesce a staccare gli avversari nonostante una serata positiva anche al tiro da 3 (35%) e arriva agli ultimi minuti con tutto ancora da decidere.
Con i suoi sotto 101-102 a un minuto e 49 dalla fine, Walker cerca una penetrazione con lay-up che non va a buon fine, e sul ribaltamento di fronte Simmons scaglia un pallone per Covington che infila la tripla del +4; le due squadre sbagliano poi un paio di triple a testa, fino all’ultimo disperato tentativo di Marvin Williams, che a 2 secondi dalla fine non riesce ad accorciare le distanze.
Finisce 105-103, per Philly il migliore è Embiid con 27 punti e 14 rimbalzi, seguito dalla doppia doppia da 18 e 10 rimbalzi di Covington e i 14 con 12 rimbalzi di Ben Simmons; l’MVP della partita è però Kemba Walker, che chiude a 37 punti con 6 rimbalzi e 6 assist.
(3-2) Portland Trail Blazers 11-120 Miami Heat (3-2)
Scontro fra squadre con obbiettivo comune, ossia un posto ai playoff, seppur in due conference diverse quello fra Miami e Portland.
Miami gioca in casa e fa valere il vantaggio fin dal primo quarto, durante il quale fa piovere canestri sugli avversari guidata dalla grande serata di Goran Dragic e accumula 11 punti di vantaggio.
Non è minimamente da meno Damian Lillard, unico che sembra riuscire a tenere a galla i suoi che chiudono però il primo tempo sotto di ben 15 punti.
Nella ripresa arriva un accenno di reazione degli ospiti, aiutati anche dal timido tentativo di un CJ McCollum non certo al miglior inizio di stagione in carriera. Miami non ha però grandi difficoltà a tenere gli avversari a distanza di sicurezza e portare la partita fino in fondo, sul 120-111 finale.
Terza vittoria quindi per la squadra di coach Spoelstra, guidata proprio da Dragic che chiude a 28 punti e assist, seguito dai 19 di Kelly Olynyk e Dwyane Wade dalla panchina, mentre per Portland super Lillard con 42 punti, 7 rimbalzi e 6 assist ma ben poco da tutti gli altri (19 per McCollum).
(1-4) Phoenix Suns 96-117 Memphis Grizzlies (3-2)
I Phoenix Suns fanno vista ai Memphis Grizzlies orfani della propria stella, Devin Booker, a riposo per i problemi alla mano, che con un DeAndre Ayton in dubbio fino alla fine per problemi a una caviglia.
Problemi che non sembrano però farsi sentire nel primo quarto, durante il quale il centro ex-Arizona è l’unico che sostiene offensivamente i suoi contro i continui attacchi avversari, che dopo il 26-18 con cui si conclude il primo quarto sfociano in un parziale di 17-0 e ben 42 punti segnati nel secondo, che fanno allargare la forbice fino a 25 punti dopo soli 24 minuti di gioco,
Marc Gasol e Mike Conley guidano i proprio compagni, che nel secondo tempo non devono fare altro che osservare i vani tentativi di rimonta di Phoenix fino allo scadere dei 48 minuti.
Finisce 117-96, Gasol chiude a 19 punti e 8 rimbalzi mentre Conley a 18 e 7 assist, anche se il migliore della partita è proprio Ayton con 24 punti, 8 rimbalzi e 5 assist.
(2-4) Orlando Magic 91-113 Milwaukee Bucks (6-0)
Continua la marcia inarrestabile dei Milwaukee Bucks, che rimangono imbattuti dopo lo scontro casalingo contro gli Orlando Magic.
La squadra di coach Budenholzer continua sulla falsa riga delle ultime prestazioni, cercando di aprire il più possibile il campo con le conclusioni da 3 punti per lasciare l’area libera alle incursioni di Giannis Antetokounmpo, pratica che riesce alla perfezione nel primo tempo e permette ai padroni di casa di scappare sul +14.
The best from The Greek Freak in the WIN:
21 PTS | 7 REB pic.twitter.com/MjiQ5Pd8wb
— Milwaukee Bucks (@Bucks) October 28, 2018
Nel secondo tempo Orlando non riesce a fare la minima breccia nella super difesa dei Bucks, che continuano a giocare il proprio basket anche in attacco e veleggiano fino al 113-91 finale con cui si conclude la partita.
Antetokounmpo finisce con 21 punti e 7 rimbalzi, seguito da 16 di Malcolm Brogdon e 15 dalla panchina del rookie Donte DiVincenzo, mentre per i Magic ancora bene Nikola Vucevic, 18 e 9 rimbalzi in 21 minuti, ma ben poco da tutti gli altri.
Game highlights from tonight's WIN as the Bucks go 6-0!!#FearTheDeer pic.twitter.com/zyinaLPCIu
— Milwaukee Bucks (@Bucks) October 28, 2018
(2-4) Los Angeles Lakers 106-110 San Antonio Spurs (3-2)
Nel rematch del thriller all’overtime di qualche giorno fa, i Lakers di LeBron James fanno stavolta visita ai San Antonio Spurs dopo due vittorie consecutive che hanno dato entusiasmo a tutto l’ambiente.
Entusiasmo che si traduce in campo, almeno nel primo quarto durante il quale LA è scatenata e sulle spalle di James realizza ben 36 punti, prendendosi un primo piccolo vantaggio.
San Antonio però, sopratutto sotto forma di DeMar Derozan, reagisce e resta ben attaccata alla partita, che prosegue equilibrata per il resto del primo tempo.
https://twitter.com/spurs/status/1056354579850219520
I Lakers continuano a restare in vantaggio fino agli ultimi minuti, quando però San Antonio comincia a rimontare sul serio e si porta addirittura in vantaggio.
A 37 secondi dalla fine, Josh Hart realizza la tripla che porta i suoi sotto di 1 sul 105-106, ma dall’altra parte DeRozan è di ghiaccio e realizza il jumper del +3 con 15.9 secondi sul tabellone; dall’altra parte LeBron sbaglia la tripla del pareggio, Hart dopo aver preso il rimbalzo fa 0/2 in lunetta e a quel punto la palla viene catturata da Gasol, che sigilla il 110-106 finale ai liberi.
DeRozan è l’indiscusso MVP della partita con 30 punti, 12 rimbalzi e 8 assist, bene anche Bryn Forbes e Rudy Gay con 16 punti a testa. Dall’altra parte molto bene LeBron, che chiude a 36 e 11 rimbalzi nonostante l’errore nel finale, ma poco da tutti gli altri, se non i 15 punti di Kyle Kuzma.
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