(6-8) Orlando Magic 109-117 Washington Wizards (4-9)
Tornato alla vittoria in questo difficilissimo inizio di stagione i Washington Wizards, che ospitavano sul parquet del Verizon Center i sorprendenti Orlando Magic di questi inizio di stagione.
La partita inizia equilibrata e sopratutto ad alto punteggio, le squadre corrono e tirano con ottime percentuali da 3 punti (rispettivamente 39 e 50% al termine), e il primo tempo si chiude in perfetta parità a quota 55 con le due compagini guidate da John Wall e Terrence Ross.
Al ritorno in campo lo stallo sembra non volersi minimamente risolvere, anche il terzo quarto finisce in parità a quota 28 e nemmeno i miglioramenti di Evan Fournier e Bradley Beal sembrano riuscire a influire.
Arrivati agli ultimi 12 minuti, però, i padroni di casa hanno un moto d’orgoglio che si traduce nel primo mini-parziale della partita, un 8-0 che fa andare avanti gli Wizards a pochi minuti dalla fine e permette poi loro di amministrare il risultato fino al 117-109 finale.
Wall è il migliore della partita con 25 punti e 10 assist, seguito dai 21 di Beal e i 17 di Dwight Howard, mentre per i Magic si distinguono Fournier (20 e 6 assist) e Aaron Gordon (18 e 10 rimbalzi).
(9-6) Philadelphia 76ers 124-114 Miami Heat (5-8)
Prima partita per i 76ers dopo lo scambio che li ha visti perdere Dario Saric e Robert Covington in cambio di Jimmy Butler, non ancora disponibile all’arruolamento e quindi con la squadra più che mai nelle mani di Joel Embiid e Ben Simmons.
E i due giovani fenomeni dei Sixers dimostrano subito di trovarsi a proprio agio sul parquet di Miami, eliminata lo scorso anno per 4-1 al primo turno di playoff, imponendo da subito il proprio ritmo e portandosi avanti durante il primo quarto.
Gli Heat non stanno però a guardare, la classifica è povera e Goran Dragic guida i suoi alla reazione nel secondo quarto, durante il quale anche il buon Josh Richardson di questo inizio di stagione porta il suo contributo.
Strong offensive start for the squad tonight! #PHIvsMIA
Miami put up 36 points in the 2nd quarter and closed the half shooting 47.4% (9-19) from 3. pic.twitter.com/IKqNl07d4G
— Miami HEAT (@MiamiHEAT) November 13, 2018
Nel terzo quarto Philly torna in campo con voglia di riscatto, Embiid mette la modalità MVP con cui sta giocando in questo inizio di stagione e arriva un aiuto importante da Furkan Korkmaz in uscita dalla panchina, con cui i Sixers si portano avanti a 12 minuti dalla fine e riescono poi a legittimare il risultato fino al termine, con la partita che finisce 124-114.
Embiid è l’indiscusso MVP con 35 punti e 18 rimbalzi, 13-7-7 per Ben Simmons, 25 punti per un ottimo JJ Redick e 16 dalla panchina per Korkmaz, mentre gli Heat sono guidati dai 22 di Dragic e i 17 di Richardson.
(7-6) New Orleans Pelicans 126-110 Toronto Raptors (12-2)
Stop inaspettato per i super Toronto Raptors di questo inizio di stagione, alla prima sconfitta interna in assoluto che si vedono nettamente superati da dei New Orleans Pelicans finalmente in ripresa.
La partita è da subito ad alto punteggio, entrambe le squadre hanno grande potenziale offensivo e Moore, Holiday e Anthony Davis rispondono a Ibaka, Siakam e Kawhi Leonard (per i Pelicans è infortunato Mirotic).
Il primo tempo continua equilibrato e a ritmo alto, anche se sono proprio i Pelicans a guadagnare un primo piccolo vantaggio e andare negli spogliatoi sul 66-60.
https://twitter.com/NBA/status/1062156793357496320
Al ritorno in campo gli uomini di Gentry sembrano ancora più determinati che nel primo tempo, e sembrano trovare una soluzione alla macchina difensiva Raptors che solo i Bucks avevano scoperto fino a questo momento, colpendo gli avversari col tiro da 3 punti (37% finale) e vincendo nettamente la lotta a rimbalzo (54-43).
Toronto prova a reagire ma semplicemente non ci riesce, e NOLA tiene gli avversari a distanza di sicurezza fino alla sirena finale. Finisce 126-110 all’Air Canada Centre, jrue Holiday chiude con ben 29 punti e 14 assist, seguito dai 25 con 20 rimbalzi e 6 assist di Davis e i 30 punti di Moore, mentre per i Raptors bene Siakam e Leonard rispettivamente con 22 e 20 punti.
(5-8) Dallas Mavericks 103-98 Chicago Bulls (4-10)
Continua il miglioramento in casa Mavericks, continua ad essere scritto “lavori in corso” fuori dallo United Center dei Bulls, che arrivano alla doppia cifra di sconfitte stagionali.
La squadra texana comincia meglio la partita fin dal primo quarto, e se per una sera Luka Doncic non sembra al massimo dal punto di vista offensivo, ci pensa Harrison Barnes a guidare i suoi; per i Bulls, il solito Zach LaVine è protagonista e sostenuto da Jabari Parker, ma sono gli ospiti portarsi avanti anche nel secondo quarto e chiudere poi il primo tempo in vantaggio di 7 punti,
Al ritorno in campo Fred Hoiberg sembra aver sistemato i suoi, che riescono a spingere di più in transizione ma accusano pessime percentuali al tiro da 3 punti, e rosicchiano solo pochi punti ai Mavericks che alla fine arrivano in fondo in vantaggio. Chicago si avvicina molto, ma non riesce mai ad arrivare a un solo possesso di distanza, e la partita si conclude così sul 103-98 per i Mavs; Barnes è il migliore con 23 punti e 5 rimbalzi, Doncic si ferma a 11 e 6 rimbalzi, per i Bulls brilla il solito LaVine con 26-5-5, Parker si ferma a 19.
(7-6) Utah Jazz 96-88 Memphis Grizzlies (7-5)
Scontro diretto nella corsa ai playoff quello di Memphis tra Grizzlies e Jazz, che inizia come prevedibile con un ritmo prettamente basso e le squadre che faticano a segnare, vittime l’una dello stile difensivo dell’altra. Dopo un primo quarto decisamente sonnolento e finito 20-16 per Utah, la partita si ravviva nel secondo quarto sopratutto grazie a Mike Conley, decisamente il più ispirato dei suoi, che contrasta le folate di Joe Ingles e permette ai suoi di andare negli spogliatoi in vantaggio di 3 punti.
Utah ha però una reazione quasi rabbiosa nel terzo quarto, e grazie al solito straordinario gioco collettivo mette addirittura 36 punti in 12 minuti, colpendo gli avversari con un parziale inaspettato che li proietta in vantaggio nel quarto quarto e permette loro di amministrare il risultato fino al 96-88 finale.
Rudy Gobert chiude con 15 punti e 18 rimbalzi, bene anche Ingles con 19-6-5. Per i Grizzlies si distingue il solo Conley con 24 punti.
(6-8) Brooklyn Nets 113-120 Minneosta Timberwolves (5-9)
La partita del Target Center di Minneapolis fra Timberwolves e Nets è purtroppo caratterizzata dal bruttissimo infortunio a Caris LeVert, che alla fine del secondo quarto ha subito un forte trauma alla caviglia ed è stato portato via dal palazzetto in ambulanza, direzione ospedale.
LeVert stava avendo una vera e propria breakout season, durante la quale stava facendo registrare 18.4 punti, 4.3 rimbalzi e 3.7 assist a partita. La sua stagione è inevitabilmente finita, abbiamo deciso di non pubblicare il video dell’infortunio per il contenuto grafico piuttosto forte, un augurio di pronta guarigione da tutta la redazione.
(2-11) Phoenix Suns 101-118 Oklahoma City Thunder (8-5)
Continua il momento più che positivo per gli Oklahma City Thunderl all’ottava vittoria nelle ultime 9 partite, continua l’avvio di stagione assolutamente disastroso dei Phoenix Suns, che non riescono minimamente a trovare la formula giusta.
Ancora orfani di Russell Westbrook, in fase di recupero definitiva dall’infortunio di settimana scorsa, i Thunder cominciano il primo quarto in maniera più che decisa, appoggiandosi sulle ali di un Paul George che in serate così è difficilmente contenibile; il giocatore ex Pacers è una macchina offensiva inarrestabile, e innesca tutto l’attacco dei Thunder che vede brillare anche Dennis Schroder e Steven Adams.
Thunder on an early 19-0 run. #ThunderUp pic.twitter.com/pYiIVYXBlC
— OKC THUNDER (@okcthunder) November 13, 2018
OKC chiude i primi 12 minuti con un parziale di 19-0 sul 32-12 e sostanzialmente chiude la partita dopo soli 12 minuti, visto che la forbice si allarga ulteriormente durante i secondi 12 minuti e a nulla serve il parziale di 35-22 dei Suns nel terzo quarto; i Thunder non li fanno mai avvicinare oltre la distanza di sicurezza.
Finisce 118-101, George è il mattatore con 32 punti, 8 rimbalzi e 6 assist, 20-5-9 per Schroder e 18 e 7 rimbalzi per Steven Adams; per Phoenix bene Warren con 12 punti, solo 19 per Devin Booker e 14 e 7 rimbalzi per Deandre Ayton.
(7-5) San Antonio Spurs 99-104 Sacramento Kings (8-6)
Ottava vittoria stagionale per i più che sorprendenti Sacramento Kings, che si portano a casa un altro scalpo importante e battono i San Antonio Spurs.
La partita comincia equilibrata, De’Aaron Fox e DeMar DeRozan guidano le rispettive squadre durante un primo tempo che si rivelerà anche a punteggio relativamente alto. Nota positiva l’ottimo apporto per la squadra californiana da parte di Bogdan Bogdanovic, tornato in campo da pochi giorni e subito decisivo nel suo nuovo ruolo dalla panchina. Dopo 24 minuti il punteggio dice +1 Kings.
https://twitter.com/SacramentoKings/status/1062185902166818816
Nel secondo tempo la situazione non si sblocca, il terzo quarto si chiude ancora in perfetta parità e bisogna arrivare agli ultimi minuti della partita per decidere il risultato, quando però i Kings riescono improvvisamente a prendere il largo grazie proprio a Bogdanovic, Fox e Hield e un parziale che li porta in vantaggio 102-93 a 47 secondi dal termine, quando per gli Spurs non c’è più niente da fare.
Finisce 104-99, Bogdanovic è il migliore con 24 punti dalla panchina, 19 con 7 assist per Fox, doppia doppia da 13 punti e 13 rimbalzi per Willie Cauley-Stein, mentre per gli Spurs bene DeRozan, con 23 punti e 8 assist, e LaMarcus Aldridge, con 14 e 18 rimbalzi.
https://twitter.com/SacramentoKings/status/1062219759012331520
(11-2) Golden State Warriors 116-121 Los Angeles Clippers (7-5)
Partita entusiasmante quella dello Staples Center tra i padroni di casa dei Los Angeles Clippers e i Golden State Warriors.
Le due squadre cominciano a darsi battaglia fin dal primo quarto, e sono proprio i Clippers a riuscire a guadagnare un piccolo margine durante il primo tempo che però non può lasciare tranquilli contro Golden State, sempre minacciosa anche se nuovamente orfana di Steph Curry.
I Clippers restano in vantaggio anche durante il secondo tempo, Golden State fa ben capire di essere dentro la partita e non manca di ricordarlo a tutto il palazzetto con ribaltamenti di campo del genere:
https://twitter.com/warriors/status/1062209127143813121
La partita arriva in equilibrio agli ultimissimi secondi, sul 106 pari Lou Williams avrebbe la possibilità di vincerla ma il suo jumper in fade away non trova il fondo della retina, e le due squadre sono costrette a giocarsi la vittoria all’overtime.
Arrivati al supplementare gli ospiti cominciano meglio, ma alla distanza sono proprio i Clippers a venire fuori: sul 118-116 Williams subisce fallo mentre stava tirando da 3 punti, va in lunetta con 13 secondi sul cronometro e non sbaglia nessuna delle 3 conclusioni a disposizione, mettendo di fatto la parola fine sulla partita.
Finisce 121-116 per i Clippers, che agguantano la settima vittoria stagionale e infliggono soltanto la seconda sconfitta ai Golden State Warriors. Grande partita di squadra per LA, tra le cui fila brillano proprio i 25 punti di Williams e i 23 di Montrezl Harrell; tripla doppia 33-11-10 per Kevin Durant.