Braccio di ferro tra i Miami Heat e l’amministrazione di Miami-Dade, contea di riferimento. Secondo quanto si apprende dall’Associated Press, oggetto del contendere è la rinegoziazione dei naming–rights dell’attuale American Airlines Arena (l’accordo con la compagnia aerea scadrà nel 2019).
TENSIONE
La contea ha esercitato nelle scorse settimane l’opzione per ottenere il pieno controllo delle trattative, ma la mossa, seppur legittima, non è piaciuta agli Heat, che hanno risposto con una lettera a firma di Eric Woolsworth, Business Operations President della franchigia.
Riportiamo di seguito parte del comunicato:
“Tendo a dare per scontato che tutti nel South Florida sappiano […] che tipo di partner siamo stati per questa Contea e questa comunità […] Ora mi rendo conto di aver sbagliato approccio.”
Il rapporto tra le parti è sempre stato controverso: le spese per la costruzione dell’impianto sono rimaste a carico della franchigia, ma la contea, che detiene il controllo della facility, vorrebbe acquisire maggiore peso nella gestione del palazzetto per godere di ulteriori proventi generati dai naming rights (stimati attorno ai $50 milioni di dollari complessivi).
I Miami Heat rivendicano e sottolineano gli investimenti ingenti fatti per mantenere gli standard richiesti:
“La famiglia Arison rappresenta la proprietà che ogni comunità e ogni fan-base vogliono. Pensate a questo. Prendiamo la responsabilità di gestire l’Arena così seriamente che abbiamo investito $75 milioni in più rispetto a quanto richiesto per la manutenzione.”
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