2) EARL MANIGAULT
EARL “THE GOAT “MANIGAULT
Per cercare di trasmettere la reale dimensione del giocatore di cui stiamo parlando basta semplicemente riportare le parole di Kareem Abdul Jabbar il giorno in cui ritirarono il suo numero in casa Lakers: “il più grande giocatore che abbia mai affrontato? Senza alcun dubbio the Goat Manigult”.
Kareem aveva infatti incontrato Earl molto tempo prima, quando erano adolescenti e giocavano nelle rispettive High School di New York contrapposti per il titolo cittadino al Madison Square Garden, o meglio si sarebbero potuti incontrare lì la prima volta, perchè non successe, Earl quella finale non la giocherà mai espulso dalla squadra a causa di uno spinello.
Il confronto sarà solo rimandato agli anni successivi, lo scenario non sarà più il Madison Square Garden, bensì i playground della grande mela.
The Greatest of all Time è ricordato in primis per le sue esagerate doti atletiche (nonostante un’altezza di solo 1,86 cm), si racconta della sua capacità di superare i 4 metri in salto, inoltre è stato l’inventore della “Double Dunk”: si schiaccia la palla con una mano, la si riprende al volo con l’altra mano e la si schiaccia di nuovo prima di atterrare.
La carriera purtroppo non decolla mai a differenza sua, e questo a causa dell’eroina, una nemica che lo trascina in un lungo tunnel del quale però riesce a ripulirsi in prigione.
Tornato nella sua New York decise di sistemare e gestire un playground di Harlem, cercando di aiutare i giovani a tenersi lontani dai pericoli della strada, raccontando la sua storia come un monito.
Lo stesso giorno in cui si spense Franck Sinatra il 15 maggio 1998 il cuore di Earl cedette, il trapianto non arrivò in tempo (un ex tossicodipendente non è tra i primi delle liste) e la vita di the Goat si consegnò alla leggenda.
Se avete un po’ di tempo il film “Rebound” prodotto dalla HBO racconta la sua vita, altrimenti per gli appassionati dell’avvocato, la prima storia di “Black Jesus THE ANTOLOGY” è dedicata a lui.