Steve Kerr, da allenatore NBA, in regular season, possiede un invidiabile record di 280-72 che equivale al 79.8% di vittorie. Numeri da fantascienza che sono valsi, ai Golden State Warriors, 3 titoli NBA negli ultimi 4 anni. Nonostante ciò, sa di non essere infallibile. Sembra infatti che la sconfitta subita per mano dei Detroit Pistons la scorsa notte, abbia lasciato strascichi nella mente dell’ex compagno di squadra di Michael Jordan.
Kerr, nel post partita, ha infatti rilasciato dichiarazioni pesanti, sulla sua performance da coach.
“Non mi è piaciuto il nostro attacco. Anzi, non mi è piaciuto proprio come abbiamo giocato. Onestamente, credo di poter affermare che questa partita debba essere evidenziata come la mia peggiore da allenatore”.
Un alibi all’ex GM dei Phoenix Suns, potrebbe essere il problema di falli (oltre all’evidente inferiorità) che ha afflitto i suoi lunghi in avvio di partita che, complice anche l’assenza di Draymond Green, ha scombinato e non poco le rotazioni dei Warriors. Una tesi condivisa da Kerr che però non fugge dalle sue responsabilità e non omette di fare ammenda.
“Sicuramente abbiamo problemi di falli e nel controllare Drummond e Griffin ma abbiamo anche avuto molti problemi legati al nostro gioco e chiaramente questa è colpa mia. Devo fare un lavoro migliore di quello che ho fatto in questi primi mesi di stagione. Dobbiamo avere spaziature migliori, flusso migliore che ci consentano di perdere tiri migliori”.
Contro i Pistons, effettivamente, Golden State ha tirato male, anzi malissimo. I Campioni NBA in carica hanno chiuso con un impietoso e inusuale 6/26 da 3. Proprio in merito alla pessima serata al tiro ha parlato Kevin Durant, difendendo il suo allenatore.
“A volte le nostre spaziature sono un pò incasinate. Non penso sia colpa del coach. Sta a noi leader mettere ordine”.
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