Nonostante l’incontro della notte alla Quicken Loans Arena tra Cleveland Cavaliers e Golden State Warriors fosse il remake delle ultime quattro finali NBA, in Ohio il clima respirato non era certo quello degli scorsi anni.
Dopo la larga vittoria dei Warriors infatti, Steph Curry ha riconosciuto senza troppi giri di parole la fine della grande rivalità coi Cavs, del tutto scomparsa anche nei 48′ giocati tra le due squadre:
“Sì [la rivalità con Cleveland è decisamente finita]. Considerando tutte le battaglie che abbiamo avuto negli ultimi quattro anni, è stata un pò strana l’aria respirata stasera.“
D’altronde, l’attuale mancanza di Kevin Love, la partenza di Korver, Smith (?) e soprattutto di LeBron James hanno trasformato The Land in una delle peggior squadre (5-19 record alla mano) della lega, lasciandole come obiettivo principale la crescita progressiva del proprio nucleo di giovani.
Nonostante tutto però, Curry ammette di conservare bei ricordi pensando a Cleveland, considerando le quattro NBA Finals combattute e i tre titoli conquistati dalla sua squadra:
“È stata una battaglia storica [quella coi Cavs], soprattutto se pensiamo a come le persone guarderanno a quei quattro anni. Ora però è sicuramente ancora troppo presto per pensarci, siamo ancora nella posizione di vincere il campionato, e molto probabilmente non saremo qui (a Cleveland) nelle prossime Finali.
“Ovviamente rimarranno grandi ricordi ogni volta che calcherò questa arena. Sicuramente mi siederò sul divano tra 10, 12 anni quando sarà tutto finito e penserò a come è stato giocare qui, a quanto è stata alta la posta in palio ogni volta che siamo entrati alla Quicken Loans.”
Dopo 11 gare saltate per infortunio, Curry è tornato a giocare il suo miglior basket in carriera, travolgendo i Cavs con una super prestazione da 42 punti e 9 triple segnate nel 129-105 Golden State.
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