IL MAGO DI OZ
I protagonisti del mago di OZ (1939)
La squadra più difficile da affrontare per i Bulls del primo three-peat sono stati senza alcuna ombra di dubbio i Pistons, i Bad Boys avevano infatti sempre piegato la volontà della giovane squadra di Jordan negli anni precedenti, con una mentalità sporca e violenta, che spesso oltrepassava il limite dettato dalla sportività.
Coach Zen sapeva bene che i Pistons non sarebbero cambiati, l’unica cosa che poteva fare era preparare psicologicamente al meglio la sua squadra ponendoli davanti alle loro paure e ai loro timori.
Per fare tutto ciò prima delle finali di conference del 1991, riunì tutta la squadra alla quale mostrò un video che egli stesso aveva fatto preparare.
Furono proiettati alcuni spezzoni della serie dell’anno prima mentre in sottofondo le voci dei protagonisti del mago di Oz sembravano descriverle perfettamente.
Mentre una sequenza riportava una penetrazione di P.J. Armstrong che si concludeva con un fallo violento dei lunghi di Detroit, Doroty recitava “Questo non è più il Kansas”, poi venne mostrato Michael Jordan che veniva battuto dal palleggio da Dumars, e l’uomo di latta si lamentava di non avere un cuore, infine fu mostrata una zingarata di Thomas fra Grant, Paxson, e Cartwright ed il leone affermava di essere un fifone senza coraggio.
In sala calò il silenzio, il messaggio di coach Jackson aveva fatto centro, la truppa aveva recepito forte e chiaro, nessuno si sarebbe lasciato condizionare da Detroit.
Ma Jackson non si limitò a questo, la sua squadra era pronta, ma voleva motivare anche gli arbitri che avrebbero assistito alla gara a non tollerare la ruvidità di Detroit, compose quindi un video dei falli e dei colpi più vergognosi che i Pistons avevano inferto ai Bulls negli episodi precedenti, destinandoli ai vertici NBA.
I Bulls non solo avrebbero lottato, ma fecero capire che non si sarebbero girati dall’altra parte di fronte a certe nefandezze.