Una partita entusiasmante quella di stanotte al Barclays Center di Brooklyn, in cui i Nets infilano la loro quinta vittoria consecutiva, mentre Orlando dimostra una straordinaria determinazione, e viene sconfitta solo negli ultimi secondi.
Dopo un primo tempo equilibratissimo, chiuso in parità a quota 56, le due squadre hanno mantenuto lo stesso andamento nel secondo, senza mai riuscire ad accumulare grandi vantaggi. Con 4.36 minuti ancora da giocare Brooklyn infila un parziale di 7-0, coronato dalla tripla di DeMarre Carroll che porta la contesa sul 109-104 a favore dei padroni di casa, con 2.42 minuti sul cronometro. D.J. Augustin segna quindi un layup per riavvicinare i Magic, sul 109-106, ma Nikola Vucevic commette fallo di sfondamento su Joe Harris quando ci sono ancora 1.25 minuti e perde l’occasione di tornare a -1. Subito dopo Carroll sbaglia un tiro, che però viene sfortunatamente insaccato proprio da Vucevic, che consegna così a Brooklyn il +5 (111-106) con 40.7 secondi da giocare. Orlando chiama timeout e rientra ottimamente, segnando 4 punti e portandosi a -1 con i liberi di Jonathon Simmons a 21.7 secondi dalla fine dei regolamentari. Brooklyn insacca un solo libero per portarsi sul 112-110, poi Vucevic, con soli 3.1 secondi rimasti, ha l’occasione di pareggiare la partita. Ma il suo tap-in sul tiro di Fournier viene considerato irregolare dagli arbitri dopo una review, perché il pallone era ancora sul ferro. Con gli ultimi due liberi concessi nella partita D’Angelo Russell fissa il risultato sul 114-110 finale.
Proprio l’ex Laker è il mattatore del match, che chiude con 25 punti, 10 rimbalzi e 7 assist. Spencer Dinwiddie aggiunge i suoi 29 punti e Carroll i suoi 19. Orlando registra la doppia doppia da 21 punti e 14 rimbalzi di Nikola Vucevic, oltre ai 19 punti di D.J. Augustin e ai 16 di Jonathan Isaac.
(26-22) Los Angeles Clippers 111 – 99 Miami Heat (22-24)
Clippers corsari all’American Airlines Arena di Miami. I losangelini, privi di Danilo Gallinari, risolvono nel secondo tempo una gara che sembrava bloccata e in grado di regalare emozioni fortissime. Gli Heat cadono ancora a causa di un attacco che funziona male e produce poco, soprattutto in termini di seconde opportunità.
Le squadre iniziano in perfetto equilibrio, rispondendosi colpo su colpo e tirando con medie fotocopia (50% per entrambe). Alla fine del primo tempo sono appaiate a quota 54, dopo sei cambi di vantaggio e sette pareggi. Il mattatori sono, fino a questo punto, Dwyane Wade, con 13 punti da una parte e Tobias Harris con 22 dall’altra. Nel terzo quarto le cose cambiano: la verve del futuro Hall of Famer si spegne, e i Clippers riescono ad agguantare addirittura un doppio possesso di vantaggio quando un jumper di Shai Gilgeous-Alexander li porta sul +5. E poi Los Angeles non si ferma più. Miami viene tenuta a soli 18 punti nel terzo quarto, gli ospiti volano e nel quarto quarto arrivano anche sul +18 (98-80), a 4.30 dal termine. La distanza è ormai incolmabile e Miami non riesce più a rientrare perdendo di 12 punti, ossia, curiosamente, la differenza esatta di punti concessi su una seconda occasione (21-9 per i Clippers).
Los Angeles si affida ai 31 punti, 7 rimbalzi e 6 assist di Tobias Harris, ai 16 (14 nel quarto quarto) di Montrezl Harrell, ai 13 di Lou Williams e ai 12 di Avery Bradley. Per Miami Hassan Whiteside chiude a 22 punti e 16 rimbalzi, Josh Richardson a 17, Tyler Johnson a 15 e Dwyane Wade, che dopo l’intervallo lungo non segna più, a 13.