L’estate dei Boston Celtics ruoterà attorno alla scelta di Kyrie Irving, che potrebbe esercitare la player option presente nel proprio contratto per la prossima stagione e sondare così il mercato da free agent ambitissimo.
La dirigenza bianco-verde per ora non contempla lo scenario e si tiene stretto il suo #11. Danny Ainge non vuole permettere che le ultime vittorie di spessore ottenute in contumacia Irving cambino il giudizio sull’ambiente e sul giocatore stesso. Intervenuto sulle frequenze radio locali, il GM ha affrontato così la questione:
” È completamente illogico. Non ha senso. Se guardate ai dati delle ultime due stagioni, la nostra squadra è cresciuta in modo significativo. Non più tardi di un mese fa ci chiedevamo come cavolo avremmo fatto a mettere punti a tabellone in sua assenza. Tutti stavano faticando. Nelle ultime uscite Gordon Hayward, Jayson Tatum e Al Horford stanno offrendo un’ottima pallacanestro e Jaylen Brown ha alzato il proprio livello di gioco calandosi perfettamente nel suo ruolo in uscita dalla panchina. Tutti devono giocare bene, ma Kyrie è di gran lunga la nostra arma offensiva più efficiente, senza dubbio. Con lui in campo, da due stagioni a questa parte, i dati in tal senso sono migliorati […] Sarebbe ridicolo sostenere il contrario.”
PUNTI FERMI
Richiamando alla memoria la propria esperienza personale sul campo, Ainge ha poi aggiunto:
“[…] Quando Larry [Bird] o Kevin [McHale] non scendevano in campo in occasione di un incontro, lì per lì ero eccitato perché la loro assenza implicava più opportunità e più tiri per tutti. Tuttavia, sapevo che per centrare il bersaglio grosso e portare a casa il titolo non avremmo potuto fare a meno di giocatori simili. Per quanto riguarda Kyrie, la penso allo stesso modo.”
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