In seguito all’episodio che ha coinvolto Russell Westbrook e un tifoso, nella partita tra Oklahoma City Thunder e Utah Jazz, la proprietaria della franchigia di Salt Lake City Gail Miller ha detto la sua. In un’intervista per ESPN, infatti, la 76enne si è rivolta ai propri tifosi, spiegando:
“Sono estremamente delusa che uno dei nostri “tifosi” si sia comportato in quel modo per offendere non solo un ospite della nostra arena, ma anche me personalmente, la mia famiglia, la nostra intera organizzazione, la comunità, i nostri giocatori e tutti voi, in quanto i migliori fans nella NBA. Questo non sarebbe mai dovuto accadere. Non siamo una comunità razzista. Crediamo nel trattare le persone con cortesia e rispetto come esseri umani. Di tanto in tanto, dei singoli tifosi mostrano pessimi comportamenti, dimenticano le buone maniere e non portano rispetto ai giocatori delle altre squadre. Quando questo accade, voglio che saltiate sulla sedia e urliate “basta”. Abbiamo delle norme da mantenere in questa arena. Saranno applicate rigorosamente.”
Anche la NBA ha preso la propria posizione di fronte a tale evento, chiedendo a tutte e 30 le squadre di promuovere messaggi positivi e “di civiltà” durante le partite.
La stessa Miller, poi, ha aggiunto:
“Le altre squadre non sono i nostri nemici. Loro sono i nostri avversari in una competizione. La competizione è una buona cosa. Permette ai giocatori di mostrare il proprio talento e permette ai tifosi di incoraggiarli, apprezzare, gioire e divertirsi con coloro che condividono il proprio talento con noi.”
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