(31-40) Los Angeles Lakers 101 – 115 Milwaukee Bucks (53-18)
Senza Giannis Antetokounmpo, fuori per un infortunio a una caviglia, i Milwaukee Bucks riescono ad avere ragione dei Los Angeles Lakers, privi a loro volta di LeBron James. Una gara dai due volti, al termine della quale coach Mike Budenholzer ha rimproverato i suoi per non essere stati in grado di gestire più agevolmente il vantaggio. Los Angeles invece perde la sua quarta gara consecutiva, la nona nelle ultime dieci.
La partita sembrerebbe segnata già al termine del primo quarto, con i Bucks in grado di portarsi subito sul +11 (35-24), ma nella seconda frazione i Lakers dimostrano di non essersi arresi: grazie a un Kentavious Caldwell-Pope in serata di grazia, i gialloviola recuperano lo svantaggio e pareggiano a quota 56, prima che i Bucks riescano a ricostruire un po’ di margine arrivando all’intervallo lungo sul +3 (61-58). Milwaukee sembra tornare in perfetto controllo della gara nel terzo quarto, toccando addirittura il +23 e arrivando all’inizio dell’ultima frazione sul 99-84. Di nuovo però Los Angeles sembra risorgere: i Lakers riescono a tornare a -5 spaventando i Bucks. Ma lo sforzo è vano. L’ultimo strappo di Milwaukee riporta gli uomini di Budenholzer in doppia cifra di vantaggio e decide la gara.
Con l’assenza di Giannis Antetokounmpo e Malcom Brogdon sono Khris Middleton (30 punti, 10 rimbalzi), Brook Lopez (28 punti) e Nikola Mirotic (23 punti) a trascinare i Bucks alla vittoria. Dall’altra parte invece l’assenza di LeBron James, Lonzo Ball e Brandon Ingram esalta soprattutto Kentavious Caldwell-Pope, che infila 35 punti (23 nel solo primo tempo) e Kyle Kuzma, che chiude a 17 punti.
(48-22) Golden State Warriors 117 – 107 Minnesota Timberwolves (32-39)
I Golden State Warriors, in back-to-back, archiviano la pratica Minnesota Timberwolves, dimenticano la sconfitta di San Antonio e tornano soli al comando della Western Conference. Gli Warriors vincono la terza partita della loro serie di trasferte, dopo aver battutto anche gli Houston Rockets e gli Oklahoma City Thunder.
I Wolves entrano in partita concentrati e decisi, e sorprendono gli Warriors, andando subito sul 22-9. In poco meno di 6 minuti però gli uomini di coach Steve Kerr ribaltano la situazione, e con un parziale di 21-3 prendono il comando del match. Minnesota non riesce ad arginare la potenza di fuoco di Golden State, e nel secondo quarto patisce i colpi di Jonas Jerebko, che mette a referto 14 punti nella frazione. All’intervallo lungo Golden State è avanti 59-47, ma nel terzo quarto i Wolves riescono a rientrare e a pareggiare la partita a quota 61 grazie alla tripla di Josh Okogie. Gli Warriors però ingranano di nuovo le marce alte e in 3 minuti, con un parziale di 14-1, vanificano il recupero precedente. Minnesota continua a spingere nel quarto quarto, ma ottiene soltanto di limare lo svantaggio e non riesce ad evitare la sconfitta.
Gli Warriors chiudono con un 19/42 da tre punti (45%) e totalizzano 39 assist sui 44 tiri mandati a bersaglio. Steph Curry è il principale artefice della vittoria, con 36 punti (22 nel solo terzo quarto) e 5 assist. Klay Thompson contribuisce con i suoi 28 punti, Jonas Jerebko esce dalla panchina con 18, mentre Kevin Durant chiude a 17, con 9 assist e Draymond Green fa registrare 9 assist, 10 rimbalzi e 4 stoppate. A poco servono i 26 punti e 21 rimbalzi di Karl-Anthony Towns o i 20 punti con 8 rimbalzi di Andrew Wiggins o i 19 di Josh Okogie.