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I 10 re del trash talking

Un breve tuffo nel passato per riscoprire gli episodi di trash talking che sono entrati nella storia.

2. Michael Jordan

Credits to: www-famoussportspeople.com

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Attenzione a non provocare Air Jordan: le conseguenze potrebbero essere devastanti. Reggie Miller ne sa qualcosa: torniamo allora all’episodio cui abbiamo accennato poco fa. In una partita di pre-season, Miller, probabilmente eccitato per aver segnato più punti di MJ all’intervallo, fece notare a Jordan la cosa con tono provocatorio. La risposta di Jordan arrivò qualche minuto dopo: a fine partita il tabellino segnava infatti 44 punti per His Airness e solamente 12 per Miller. Come se non bastasse, Jordan aggiunse alla sua prestazione le seguenti parole:

In futuro, fai attenzione a non rivolgerti mai più in questo modo a Black Jesus, chiaro?.

 Altra vittima di Jordan fu Dikembe Mutombo, durante l’anno da rookie di quest’ultimo: dopo aver segnato un tiro libero, Mutombo apostrofò MJ, dichiarando che non avrebbe segnato il secondo. Jordan, ricevuta la palla, chiuse gli occhi e tirò nel canestro, accompagnando il tutto con un “Welcome to the NBA, kid”. La lista delle imprese di Air Jordan potrebbe continuare all’infinito, tanto era grande il suo talento nell’innervosire gli avversari, ma dobbiamo fermarci qui per scoprire chi è il re assoluto del trash talking.

LEGGI ANCHE: What if, il Draft 1984: Michael Jordan e la terza scelta assoluta

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