Dichiarazioni pesanti arrivano dal post Draft BIG3, la lega che inizierà non appena finirà la stagione NBA. La scelta numero 1 è stata Royce White da parte degli Enemies.
La carriera di White ai piani superiori è stata tutt’altro che prolifica. A malapena è stato in grado di giocare nella lega. Dopo un anno al college di Iowa State si dichiarò eleggibile al draft e fu scelto alla numero 16 nel 2012 dagli Houston Rockets. Ha avuto parecchi problemi con la dirigenza texana e non ha mai visto il campo al Toyota Center.
Fu scambiato l’anno dopo in una trade che lo portò in Pennsylvania ai Philadelphia 76ers ma anche qui venne tagliato pochi mesi più tardi. Nel 2014 finalmente poi riuscì a firmare con i Sacramento Kings in California e, soltanto due anni dopo la sua elezione al Draft, mise piede su di un parquet NBA.
Le sue statische furono davvero negative: nei suoi 9 minuti totali in campo nelle sue uniche tre partite collezionò zero punti segnati, con un unico tiro tentato e due falli personali commessi.
Qualche anno più tardi firmò un contratto nella lega Canadese con i London Lightning con i quali nel 2016-17 venne nominato MVP della lega.
La sicurezza da superstar NBA sembra però averla mantenuta tutta, nonostante le cocenti delusioni registrate negli anni. Così si è infatti espresso con i giornalisti dopo il Draft:
“Sono alto 2.03 e sono un playmaker. Esistono solo due versioni di me nel mondo: una si trova ad Hollywood e l’altra è qui davanti i tuoi occhi.”
Riferendosi senz’altro al numero 23 ora in forza ai Lakers e facendo leva sulla sua versatilità nel giocare in più posizioni. Non ci resta da vedere cosa accadrà nella lega fondata da Ice Cube per capire se questo paragone che pare eccessivo ai più, può essere ridimensionato.
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