Gregg Popovich è uno dei più importanti allenatori NBA. Da quando ha preso in mano le redini della squadra texana, nel 1996, ha vinto tre premi come miglior allenatore NBA dell’anno e tutti e cinque i titoli conquistati dalla franchigia nella sua storia.
Con la vittoria ottenuta sui Denver Nuggets in Gara 1 del primo round dei Playoff di quest’anno, Popovich è diventato l’allenatore NBA con più vittorie complessive nella lega tra stagione regolare e post-season. Il record personale conta 1415 vittorie totali.
La sua fama e la sua esperienza è riconosciuta in tutta la lega. E se, ovviamente, gran parte del merito per i successi personali conseguiti è da addebitare ad un lavoro arduo in palestra e sul campo da gioco, la testata giornalistica ESPN svela che ci sia qualcos’altro ad aver favorito l’avvento di una vera e propria dinastia texana: l’amore per il cibo e per il vino in particolar modo.
Ogni anno Coach Pop spende migliaia di dollari in cene di squadra nei migliori ristoranti degli Stati Uniti. Circondato da una fama degna di un vero e proprio sommelier, sono innumerevoli i vini che ordina per l’intera rosa e lo staff.
“Ha speso sicuramente più soldi in vino e cene del mio intero stipendio!”
Ha affermato l’ex coach dei Milwaukee Bucks, Don Nelson.
Mentre così scrive Baxter Holmes su ESPN:
“Ha patrocinato i migliori ristoranti, ha dato innumerevoli mance a quattro cifre, si è trasformato in un enofilo di prim’ordine. Ha stretto forti amicizie con i migliori buongustai della nazione e tutto ciò per uno scopo singolare.”
Una fonte vicina all’allenatore di origine serba dice:
“E’ una passione per lui, ma è diventato anche uno strumento.”
Le sue spese off-court rendono possibile un’alchimia che stringe i legami nello spogliatoio e rende tutti più uniti. Questo dicono due ex giocatori nero-argento: Danny Green e Pau Gasol. La guardia, in forza ora ai Toronto Raptors, afferma:
“Le cene ci aiutavano a comprendere meglio ogni singola persona, ci avvicinavano l’un l’altro e permettevano di capirci meglio in campo.”
Mentre lo spagnolo, che ha militato in diverse franchigie NBA, ammette:
“Non mi è mai capitato nulla di simile altrove e sappiamo anche quanto questo sia importante per la squadra e per Pop.”
Simpatico anche l’aneddoto raccontato dall’ex vice allenatore Chad Forcier. Quest’ultimo racconta di come, dopo una sonora sconfitta nelle Finals del 2013 ad opera dei Miami Heat di LeBron James, Pop durante l’immancabile cena a cui partecipavano sia staff che giocatori ha dimostrato la più alta dose di leadership: cercando di “rianimare” tutti, affranti dalla sconfitta subita, e offrendo un buon vino. Quel tentativo non bastò a reindirizzare la serie che vide il trionfo della franchigia della Florida. L’anno dopo però gli Spurs tornarono, riuscendo a sbarazzarsi degli stessi Heat in cinque partite.
L’unione del gruppo è fondamentale quindi per Popovich. Sarà sicuramente facile spendere tutto quel denaro in cene dato che, con i suoi 11 milioni di dollari, è l’allenatore più pagato nella lega. Una cosa è certa però, “il modello Pop” ha dato i suoi frutti e continuerà probabilmente a darne di altri visto che, a 70 anni compiuti, il nativo di Indiana non ha alcuna intenzione di smettere.
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