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Playoff NBA

Playoff NBA: Milwaukee batte Boston e vola in Finale di Conference. Durant si fa male al polpaccio, ma Golden State vince e si porta sul 3-2

L’infortunio al polpaccio patito da Durant nel terzo quarto non frena le ambizioni dei Warriors, che battono Harden e i suoi Rockets portandosi sul 3-2. Milwaukee rispedisce a casa Irving e soci: i Bucks sono la prima squadra a conquistare un posto nelle Finali di Conference

Boston Celtics  91 – 116 Milwaukee Bucks

[I Bucks si portano sul 4-1 e si aggiudicano la serie ]

Dopo lo sweep inflitto ai malcapitati Pistons, i Bucks proseguono la loro marcia verso le Finals rispedendo a casa i Boston Celtic di coach Brad Stevens in sole 5 gare. Era lecito attendersi una reazione d’orgoglio dalla squadra che fa del Pride il proprio tratto distintivo, ma fin dai primi minuti di gioco è stato subito chiaro a tutti che Irving e compagni non fossero provvisti della forza mentale necessaria per battere Antetokounpo e i suoi Bucks di fronte al pubblico del Fiserv Forum per poi cercare di forzare Gara-7 vincendo anche al Boston Garden. Il motivo principale della sconfitta dei Celtics sta negli scarsi dividendi pagati dalla scelta di Stevens, che ha optato per il raddoppio sistematico su Giannis confidando nella scarsa vena offensiva dei suoi compagni di squadra, che però non hanno rispettato le attese del coach avversario. I vari Bledsoe, Middleton, Mirotic e Hill hanno infatti risposto presente e non hanno perdonato i troppi spazi concessi loro dalla difesa dei Celtics. In questo senso si spiega la disfatta dei C’s, che dopo aver chiuso il primo quarto in svantaggio 22-19 non hanno potuto far altro che vedere gli avversari prendere il largo e raggiungere una comoda doppia cifra di vantaggio già prima dell’intervallo lungo (52-39). A mettere la parola fine sull’incontro e sulla serie ci ha pensato però Antetokounmpo stesso nel terzo quarto, quando con una serie di canestri consecutivi ha definitivamente spazzato via le residue speranze di rimonta di Boston. Se Giannis, in un modo o nell’altro, risulta ancora una volta decisivo per le sorti della sua squadra, lo stesso non si può dire per Kyrie Irving: solo 15 punti per lui con un misero 28,6% dal campo, cifre che hanno inevitabilmente condizionato la prestazione complessiva dei Celtics.

https://twitter.com/Bucks/status/1126292988328587269

Nella gara che ha segnato il ritorno in campo di Malcolm Brogdon, assente dallo scorso 15 marzo, nessuno degli uomini di coach Stevens è riuscito a superare quota 15 punti, decisamente troppo poco per impensierire gli avversari. Tra le fila dei Bucks segnaliamo invece la prestazione di Antetokounmpo, che chiude con 20 punti, 8 rimbalzi, 8 assist, 2 palloni recuperati e altrettante stoppate; ottimo l’impatto sulla gara di Hill, che realizza 16 punti in uscita dalla panchina. 19 punti con 8 rimbalzi e 5 assist per Middleton, 18 punti per Bledsoe, doppia doppia di Mirotic: quanto basta per volare in Finale di Conference in compagnia della vincente tra Raptors e 76ers.

Houston Rockets 99 – 104 Golden State Warriors

[Warriors in vantaggio 3-2 nella serie]

Tra le mura amiche della Oracle Arena, i Warriors colgono un’importantissima vittoria che li porterà a giocarsi venerdì notte il primo match point al Toyota Center di Houston. I padroni di casa partono con il piede sull’acceleratore fin dal primo minuto, i Rockets non riescono a tenere il passo e il 31-17 con cui le due squadre chiudono il primo quarto rischia di minare seriamente le ambizioni di Harden e soci dopo soli 12 minuti di gioco. Al rientro in campo la musica non cambia: guidati da Durant e Thompson, i Warriors si portano addirittura sul +20 per poi graziare gli avversari sbagliando una serie di tiri apparentemente fin troppo facile per degli specialisti come quelli a disposizione di coach Kerr. I Rockets ringraziano e all’intervallo lungo si riportano sul a 14 punti di distanza dagli avversari (57-43), gli stessi di inizio quarto.

https://twitter.com/warriors/status/1126335277411098629

Nella terza frazione Golden State rischia di compromettere quanto di buono fatto finora con una prestazione decisamente rivedibile al tiro. Solo 15 punti da Curry e soci contro i 29 della truppa di coach D’Antoni, che a 12 minuti dalla fine riesce a riportare il punteggio in parità. Come se non bastasse, lo stiramento al polpaccio accusato nel terzo periodo da Kevin Durant priva i Warriors di quello che fin qui è stato indiscutibilmente l’uomo chiave della serie. Pur orfani di Durant, i Warriors dimostrano di potersela giocare alla pari con gli avversari. Uno dei momenti chiave del quarto finale è rappresentato dal tecnico fischiato a 3 minuti dalla fine ai danni di Green, che sul ribaltamento di fronte realizza una tripla che fissa il risultato sul 94-89 e manda in estasi il pubblico della Oracle Arena. Negli ultimi 60 secondi la partita cresce decisamente di tono: il canestro di Gordon consegna ai Rockets il vantaggio che mancava dai primissimi minuti, ma nella propria campo i ragazzi di D’Antoni non riescono a contenere gli avversari, che si riportano subito avanti. A chiudere definitivamente i conti ci pensa Klay Thompson con un layup che a 4 secondi dal termine mette la parola fine sull’incontro. Thompson chiude con 27 punti, 2 in più di Curry, che nonostante il tabellino apparentemente favorevole dimostra di non aver superato i problemi al tiro – solo 9 su 23 dal campo per lui stanotte – che stanno caratterizzando la sua serie contro i Rockets. Durant, prematuramente fermato dall’infortunio, si ferma a quota 22 punti; menzione d’onore per Kevon Looney, decisivo con la sua intensità ad indirizzare la gara in favore di Golden State. Non bastano i 31 punti conditi da 8 assist di Harden e i 19 di Gordon ai Rockets per ribaltare una partita iniziata decisamente male e conclusa con l’amaro in bocca: appuntamento venerdì al Toyota Center, dove i Rockets non potranno più fallire.

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