È da diversi giorni ormai che sulla costa californiana è stato annunciato lo dai Los Angeles Lakers quale sarà lo zoccolo duro del coaching staff della prossima stagione.
L’head coach sarà Frank Vogel, che arriva da due stagioni dagli Orlando Magic, mentre l’assistant coach sarà il ben più noto Jason Kidd.
È proprio la definizione “ben più noto” che desta dei dubbi sulla leadership dello spogliatoio dei Lakers ad alcuni addetti ai lavori d’oltreoceano. Perché se è vero che avere un Hall of Famer come Kidd può solo che essere un fattore positivo per tutta la squadra, è altresì vero che, alcuni giocatori, LeBron James per primo, potrebbero non riconoscere la figura di Vogel come la principale dello spogliatoio, andandone così a minare l’autorità.
Brian Windhorst, in una recente intervista, ha appunto dichiarato come i recenti trascorsi di LeBron James facciano pensare che quest’ultimo tenda appunto a dare maggiore considerazione in panchina proprio a coloro che giocatori lo sono stati.
Windhorst per l’appunto dichiara:
“Mettere Jason Kidd come figura principale degli assistenti di Vogel, e possono dire ciò che vogliono sul fatto che non hanno assistenti principali ma è così, è come legargli dei pesi alle caviglie. Perché a prescindere dal fattore rispetto, ritengo sarà un problema quando LeBron si rivolgerà sempre all’ex giocatore. L’ho già visto più e più volte.”
Continua Windhorst:
“È uno dei motivi per cui si è relazionato con Juwan Howard quando era nello staff degli Heat. Perché se guardi lo staff era l’unico ad essere stato un giocatore.
È la ragione per cui si è relazionato con Ty Lue nello staff di Cleveland. Perché rispetto a David Blatt si relazionava più con lui.
Non solo Kidd è un ex giocatore che è anche stato allenatore, è un Hall of Fame, e ha giocato con LeBron nelle Olimpiadi vinte nel 2008.”
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