I Toronto Raptors per la prima volta nella loro storia sono riusciti ad approdare alle NBA Finals. Un evento decisamente da incorniciare per la franchigia canadese che ha messo in luce anche un’altra storia romantica parallela. Stiamo parlando di quella di Nav Bhatia, il “Superfan” di Toronto il quale non si è mai perso una partita in casa negli ultimi 23 anni. Pioggia, neve, vento non hanno mai spaventato Bhatia fin dalla sua prima volta datata esattamente il 3 novembre 1995 in quello che era lo SkyDome.
Ora il Superfan ha un sogno nel cassetto: poter festeggiare il suo primo titolo NBA dopo 23 anni di “vuoto” cosmico e migliaia di dollari spesi per seguire, spesso anche in trasferta, i propri beniamini. Giovedì notte, nella prima sfida contro i Golden State Warriors, Bhatia sarà sempre lì in prima fila a sostenere i Raptors, a sole 4 W dal paradiso come ammette lui stesso:
“Per un ragazzo come me che è sempre stato presente all’Arena in 23 anni, senza mai mancare una partita, senza mai essere arrivato in ritardo, senza mai essermene andato via anzitempo da un match… se e quando arriverà il titolo NBA, sarà sicuramente il coronamento del mio sogno.”
Eppure la storia di Bhatia è qualcosa di più, è quella di un immigrato di successo che ha creduto nel classico sogno americano. Impossibilitato nel trovare lavoro come ingegnere meccanico, Nav si inventò, ai tempi, come venditore di automobili. Dopo aver venduto un quantità record di 127 auto in soli 3 mesi di lavoro, Bhatia fu promosso a manager alla Rexdale Hyundai. Due anni dopo acquistò il rivenditore che lo aveva assunto aprendo un altro punto vendita, il Mississauga Hyundai. Ma è al campo da basket dei Raptors, all’Air Canada Center, dove Mr. Bhatia vuole cercare di mettersi in mostra maggiormente. Come proprietario di 13 abbonamenti stagionali, spende più di 300.000$ all’anno sui Raptors.
Seduto vicino alla panchina della squadra avversaria, Bhatia è stato testimone dell’evoluzione della tifoseria di Toronto nell’ultima decade come ricorda lui stesso:
“C’erano solo 30-40 fan asiatici quando cominciai a frequentare l’Arena, ma da quando sono state istituite le serate Multiculturali qualcosa è cambiato da fine anni ’90.”
Il buon Bhatia compra ogni anno anche altri 3.000 biglietti per dare l’opportunità a giovani Sikh della comunità (gruppo etnico-nazionale della religione Sikh) di poter assistere alle partite dei Raptors.
“Abbiamo iniziato a portare molti bambini provenienti da ogni parte, dai nostri templi, dalle moschee, dalle chiese, abbiamo fatto tutto ciò per facilitare l’integrazione tra i fan. Non solo godersi la pallacanestro, ma aiutare a creare una comunità migliore”.
Obiettivo davvero nobile. Di recente ha fondato la “Nav Bhatia Superfan Foundation”, che sta lavorando con il gruppo di proprietà dietro ai Raptors, la Maple Leaf Sports and Entertainment Ltd., nonché la NBA Canada, per costruire campi da basket in Ontario, ma anche puntando uno sguardo anche al suo paese natio.
“Mi piace il basket, ma dopo 23 anni, è solo intrattenimento per i miei occhi. Ora sto andando molto più in profondità nella mia anima per capire cosa voglio fare.”
E se gli chiedono un pronostico sulle Finali NBA contro gli Warriors lui risponde così:
“Non abbiamo paura di nessuno. In questo momento siamo pronti a sfidare chiunque.”
E se lo dice lui, un po’ gli crediamo.
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