Squadra: Limoges Cercle Saint-Pierre (Francia)
Ruolo: Forward
2018-19 Stats Per Game:
Pts | TotRebs | DefRebs | OffRebs | Asts | Stls | Blks | FG% | 3pt FG% | Ft% |
7.8 | 3.3 | 2.4 | 0.9 | 0.7 | 0.7 | 0.5 | 48.2 | 34.3 | 79.3 |
2018-19 Advanced:
Ast% | Reb% | OffReb% | DefReb% | TO% | Usg% | Blk% | eFG% | TS% |
6.22 | 10.8 | 5.9 | 15.4 | 13.9 | 20.2 | 2.7 | 55.0 | 57.1 |
Nato in Guinea e cresciuto in Francia, Sekou Doumbouya ha una storia davvero unica, che lo ha temprato e lo ha reso – tra le altre cose – uno dei prospetti internazionali più interessanti del prossimo Draft.
Arrivato giovanissimo a Fleury-les-Aubrais insieme alla mamma, a tre fratelli e a un cugino (mentre il padre era nell’esercito in Guinea), si è trovato da subito a dover ricoprire il ruolo dell’uomo di casa.
Dopo aver giocato in un primo momento a calcio, per l’altezza e su suggerimento di un amico a 12 anni si è avvicinato ufficialmente al basket. Per sua – e nostra – fortuna, un coach locale lo ha notato e guidato nell’avvio della sua carriera cestistica. Ha affrontato la sua prima stagione (a 13 anni, quando misurava già 200 cm) con una squadra locale, per poi arrivare, dopo 1 solo anno di esperienza, al Centre Fédéral de Basket-ball a Parigi, club affiliato all’INSEP (Istituto Nazionale dello Sport). Con la stessa maglia ha partecipato, nel 2016, all’Adidas Next Generation Tournament di Berlino, collezionando 14 punti, quasi 4 rimbalzi e 3 assist di media sebbene fosse il più giovane del torneo.
Nel 2016 ha debuttato in Pro B, la seconda lega francese, con la maglia del Poitiers, dove ha giocato fino a maggio del 2018, quando ha firmato con la sua attuale squadra, il Limoges. Nello stesso anno, ha avuto l’ennesima occasione per mettere in mostra il proprio talento e, soprattutto, l’atletismo e il potenziale fisico: è stato invitato, infatti, al Basketball Without Borders a Las Vegas.
Nonostante la giovane età, Doumbouya ha lasciato molti a bocca aperta per la sua esplosività e per i suoi mezzi atletici. Ha ancora molto su cui lavorare e l’approdo tardivo al mondo della pallacanestro non gli ha permesso di sviluppare fondamentali solidi come quelli di molti degli altri prospetti al prossimo Draft, ma l’energia e il potenziale fanno comunque sperare in un grande futuro per il 18enne.
Punti di forza
Il principale punto di forza di Doumbouya è, senza alcun dubbio, il fisico. Con 206 cm per quasi 100 kg, è un’ala molto versatile e un atleta di altissimo livello. Nonostante la stazza, infatti, è comunque molto rapido e fluido nei movimenti e basa il suo gioco sull’esplosività e l’energia. L’agilità e il grande controllo della palla lo rendono davvero difficile da difendere, specialmente in transizione. In questo tipo di situazioni, inoltre, grazie alla forza fisica e all’elevazione è in grado di segnare nonostante i contatti o di saltare in testa agli avversari.
Tende ad attaccare principalmente a canestro, ma è un discreto tiratore (quasi il 35% da 3 punti) e sa muoversi molto bene senza palla.
L’ottimo istinto a rimbalzo è solo una delle tante caratteristiche che dimostrano come l’unico limite al suo talento naturale sia la poca esperienza. Avendo cominciato tardi a giocare a pallacanestro, non ha avuto il tempo che la maggior parte dei suoi compagni ha avuto per lavorare sui fondamentali e per questo motivo ha ancora delle grosse lacune. Allo stesso tempo, però, la meccanica – sebbene ancora poco efficace – è pulita e i mezzi fisici sono di primissimo livello.
Anche dal punto di vista difensivo, Doumbouya ha un enorme potenziale. La combinazione di fisico e rapidità, infatti, gli permette di essere davvero versatile e di poter marcare senza fatica diversi ruoli. Grazie ai cm e alla forza fisica, è un ottimo protettore del canestro e le 0.5 stoppate di media a partita sono solamente un punto di partenza su cui continuare a lavorare. Grazie alle braccia lunghe e alle mani veloci, comunque, il 18enne riesce a tenere anche attaccanti più piccoli e (teoricamente) più rapidi di lui.
È un vero lottatore in entrambi i lati del campo e la sua mentalità lo porta a giocare con fiducia e tranquillità, anche contro avversari con molta più esperienza. A quanto raccontano i suoi (ormai ex) compagni di squadra, pur essendo giovane sa prendersi responsabilità e chiedere la palla anche in momenti decisivi senza risultare egoista.
Punti deboli
Il potenziale è moltissimo, ma altrettanto è il lavoro da fare.
Avendo come principale arma offensiva l’attacco a canestro e in transizione, Doumbouya tende a forzare alcune situazioni. In particolare, trascinato dall’energia e dopo aver battuto l’uomo grazie all’atletismo rischia spesso di perdere il controllo della palla. Per ora, fatica molto con la mano sinistra e questo lo rende abbastanza facile da marcare da difensori più grossi di lui.
Sta crescendo molto nel ball handling e nel lavoro di piedi, però deve ancora sviluppare un buon tiro. Per quanto naturalmente dotato di un’ottima meccanica, non ha ancora trovato solidità nel tiro, sia dalla lunga distanza, che dal midrange – dove fatica molto a trovare equilibrio nel jumper. Non è ancora in grado di crearsi buoni tiri dal palleggio e quando il ritmo di gioco si abbassa fatica molto offensivamente. Infine, potrebbe sfruttare di più le situazioni di post basso, dove soffre particolarmente i raddoppi a causa delle sue limitate abilità come passatore.
Passando, invece, alla metà campo difensiva, il nativo di Conakry deve imparare ad avere il completo controllo del suo corpo (probabilmente anche perché sta ancora crescendo). Ha tutti i mezzi per diventare un difensore di prima categoria anche a livello NBA, ma spesso si trova nella posizione sbagliata o ha problemi di comunicazione con i compagni. Grazie ai piedi rapidissimi e al fisico, fino ad ora è riuscito a compensare queste lacune, ma non è certo che riuscirà a farlo anche dopo il grande salto. È un giocatore intelligente e dotato di ottimi istinti (ai quali a volte si affida anche troppo), ma la poca esperienza lo porta ad avere dei momenti di vuoto e problemi di falli.
Sta ancora imparando a giocare e il fatto che sia così “grezzo” in tantissimi aspetti del gioco lo rende una vera e propria scommessa per il coaching staff della squadra che deciderà di puntare su di lui.
Upside
Oltre ad avere il fascino del prospetto internazionale, Doumbouya è anche il più giovane (compirà 19 anni il prossimo 23 dicembre) dei talenti che ci si aspetta faranno parte della Draft class di quest’anno. Questo lo rende un rischio ancora più grande per la squadra che sceglierà di scommettere su di lui, ma allo stesso tempo è garanzia di un grande margine di crescita.
Per la storia singolare e l’approccio tardivo al mondo della pallacanestro, viene spontaneo affiancare il suo nome a quello di Pascal Siakam. I due, inoltre, godono di mezzi fisici nettamente sopra la media e simili tra loro, ma il giocatore dei Toronto Raptors ha sviluppato un tiro più solido ed è nettamente meno “grezzo” dell’ex Limoges. Altri lo paragonano addirittura a Draymond Green ed è, quindi, indubbio che il potenziale per diventare una power forward moderna ci sia tutto.
Draft Projection
Non è facile collocare il 18enne in un Draft ricco come quello di quest’anno. In particolare, avendo giocato in Europa in una squadra che non ha partecipato a competizioni internazionali (come invece aveva fatto Luka Doncic in Eurolega, per esempio), il materiale a disposizione degli scout NBA è limitato rispetto a quello che possiedono per gli altri prospetti. Saranno fondamentali per giudicarlo, quindi, i vari workouts pre-draft delle singole squadre.
In ogni caso, la maggior parte delle testate giornalistiche americane lo collocano tra la nona e la quindicesima pick (Bleacher Report 11esima, Sports Illustrated nona, Ringer nona).
Un ottimo scenario per il giovane guineano potrebbe essere proprio Washington (che ha, appunto, la scelta n.9). Gli Wizards, infatti, avrebbero bisogno di un giocatore versatile in difesa e che vada ad aggiungere forza, velocità e atletismo al proprio roster dopo la partenza di Otto Porter Jr. L’agilità di Doumbouya e la visione di gioco di John Wall potrebbero rivelarsi un’arma offensiva incredibile, specialmente in campo aperto.
Il giovane, però, potrebbe avere bisogno ancora di un paio di anni prima di avere un grande impatto in NBA e sceglierlo così in alto sarebbe senza dubbio un rischio.