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Road to NBA Draft 2019: prospetti al di là dei numeri

Conclusa la lotteria, il Draft può riservare sempre diverse sorprese, qui alcune delle storie dei tanti giocatori meno noti che potremmo ritrovare tra il primo e il secondo giro

Defense to offense

Matisse Thybulle

I Washington Huskies sono tornati al Torneo NCAA, dopo ben 8 stagioni (ultima volta nel 2011 con Isaiah Thomas, Terence Ross e Justin Holiday; alla sua seconda stagione coach Mike Hopkins ha portato la squadra a vincere la regular season della Pac-12 e fino alla finale del Torneo di Conference.

Una delle forse di questa squadra è stata sicuramente la difesa, tra le prime 30 della Division I e prima nella propria conference con soli 62.3 punti subiti a partita. Ad avere in mano le redini di questa ottima difesa è sicuramente Matisse Thybulle, senior nativo della zona e probabilmente uno dei migliori difensori di questo decennio in NCAA. Il prodotto della Eastside Catholic HS ha chiuso la stagione come 1° per palle rubate (3.5 a partita, seconda stagione oltre quota 3), 1° per steal% (6.7%), in top 10 per difensive rating (88) e 7° per difensive win share (3.1), a questo ha aggiunto anche 2.3 stoppate a partita, 1° per distacco fra gli esterni (2.3, 0.3 in più di Tacko Fall).

Thybulle, vincitore del defensive player of the year, è senza ombra di dubbio il miglior difensore in questo Draft, ma nelle ultime stagioni è molto migliorato anche dal punto di vista offensivo chiudendo a 10 punti di media le ultime annate, alzando le sue percentuali da tre punti (34%) portando i tentativi a partita oltre 4.

Draft

il 47% delle sue conclusioni arrivano in situazioni di spot-up, con una percentuale di realizzazione che è andata via via migliorando dal primo anno in NCAA, fino ad arrivare molto vicino al 40%. Visto quanto fatto vedere in questa stagioni, per lui si prospetta una possibilità di carriera come giocatore 3&D a patto che lavori duramente sul proprio fisico per reggere lo scotto della maggiore fisicità che troverà dopo il Draft in NBA. Grazie a questa sua doppia dimensione e alle buone impressioni destate durante le combine, sopratutto dal punto di vista offensivo, il giocatore degli Huskies potrebbe anche finire al primo giro.

 

Dylan Windler

Da un Senior ad un altro, passando dallo stato di Washington a Nashville, Tennessee, dove Dylan Windler ha portato i Belmont Bruins al Torneo NCAA dopo 4 stagioni. Il nativo di Indianapolis (l’ennesimo) ha concluso il suo percorso collegiale con una stagione assolutamente pazzesca chiudendo con 21.3 punti di media, 10.8 rimbalzi, 2.5 assist e il 42% da tre punti su più di 7 tiri a partita; certo queste cifre vanno rapportate in una conference non di primissimo livello come la OVC (in cui peraltro ha giocato anche Ja Morant con Murray state), ma nonostante questo il giocatore è stato visionato con estrema attenzione da diversi scout NBA il vista del prossimo Draft e diversi lo hanno definito come uno dei migliori tiratori di quest’anno.

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Con i suoi 203 cm Windler ha giocato prevalentemente come power forward che apriva il campo in questa stagione, con Belmont che in molte situazioni giocava con 5 giocatori aperti sul perimetro e grande utilizzo del tiro da tre punti, 23° in tutta la nazione. Da non sottovalutare i suoi numeri a rimbalzo, sopratutto per un giocatore che spesso staziona sul perimetro: infatti Windler possiede un’insospettabile atletismo e un’ottima wingspan che lo aiutano in questo particolare fondamentale e lo rendono anche un discreto tagliante.

Draft

Un grosso dilemma per la prossima stagione sarà il ruolo che il giocatore andrà a ricoprire, vista la sua mobilità di piedi non irresistibile, sarà  difficile vederlo giocare come small forward, più facile che il giocatore debba lavorare pesantemente in sala pesi durante questa estate per poter contrastare la fisicità dei lunghi NBA e mantenere il ruolo di strech four anche dopo il Draft. Le previsioni lo danno tra fine primo giro e inizio secondo con la possibilità di finire un’ottima squadra da Playoff.

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