4. Moses Malone
Malone fra gli anni 70 ed 80 ha identificato l’archetipo del centro d’area, forse anzi sicuramente meno elegante ed aggraziato di Kareem Abdul-Jabbar ma senza dubbio alcuno ugualmente efficace.
Tirava quasi esclusivamente da dentro il pitturato finalizzando con matematica sistematicità ogni singolo tentativo, ed anche nella remota possibilità che qualche lay-up non venisse accettato dal canestro, Malone poteva fare comunque affidamento sulle sue ottime doti da rimbalzista (è tutt’oggi primo nella classifica dei migliori rimbalzisti offensivi di ogni epoca).
Un asso dell’area, il quale riuscì a vincere ben tre titoli da MVP della regular season, l’ultimo dei quali nella stagione 1982-1983 mentre vestiva la divisa della città dell’amore fraterno; una stagione magica per Malone che si sarebbe conclusa con la vittoria del suo primo ed unico titolo NBA.
I playoff per i SeventySixers furono una vera e propria cavalcata trionfale, all’interno della quale uscirono sconfitti da un’unica partita durante la finale di conference contro i Milwaukee Bucks.
Nell’atto conclusivo ad attendere la coppia Malone-Erving c’erano i Los Angeles Lakers di Magic e Kareem che negli anni precedenti avevano castigato per ben due volte la squadra di Philadelphia in finale.
Quell’anno tuttavia non ci fu alcuna storia, i Sixers rifilarono un secco 4-0 ai Lakers e riuscirono finalmente nella sofferta impresa di prevalere sui rivali.
Da quel lontano 1983 i Seventy Sixers non riuscirono più a ripetersi a livello di titolo, mentre per vedere un nuovo MVP in maglia Philadelphia dovettero aspettare il 2001 con l’ascesa di Allen Iverson.
Stagione 1982-1983: 25 punti, 15 rimbalzi, 2 stoppate, 50% dal campo (per partita) 1° a est record 65-17
Playoff 1983: 26 punti, 16 rimbalzi, 2 stoppate, 54% dal campo (per partita)
Il commissario Larry O’Brien, Moses Malone, coach Billy Cunningham, Julius Erving e il proprietario Harold Katz festeggiano negli spogliatoi